Adesso la classifica fa più paura. Un’inquietudine dal doppio volto sussurra timori e tentazioni. La vertigine del se. Le ultime settimane hanno sconvolto l’ordine delle cose. Due turni ed è stato capovolgimento. Da meno tre a più tre. Il Napoli si è ritrovato primo. Senza sospesi, senza gare da recuperare, nel bel mezzo dell’ultima frazione.
Quando sembrava che un ambiente intero dovesse fare i conti con una soddisfacente rassegnazione al secondo posto e le evoluzioni sull’attuale guida tecnica, il sorpasso ha dato il volto a una curva che si sospettava potesse essere molto insidiosa per un’Inter che al momento ha i pensieri molto occupati da una Champions ancora tutta da giocare.
A Lecce il Napoli non potrà fare sconti. Non potrà farlo prima di tutto a se stesso. Ne va dell’equilibrio che si è venuto a creare. Nessuna interruzione a quell’obbligo di vincere iniziato dopo Bologna. Che forse era valso già prima, ma graziato dai passi falsi della diretta contendente. La “Via del mare” stavolta dovrà condurre a un porto sicuro. Con l’ordine di fare in modo che nella peggiore delle ipotesi nulla cambi nelle distanze che diventerebbero sempre più difficili da colmare col restringersi di un tempo che adesso non è più di una partita soltanto, ma di un gioco di tensioni che si allargano e riducono senza possibilità di calcolo.
Il Lecce è in condizioni molto simili. La lotta per la salvezza non concede ai pugliesi di abbassare la guardia. Al di là dell’avversario, ogni gara può essere decisiva. E il Napoli dovrà vedersela col peggiore degli avversari quando la stagione chiede gli ultimi sforzi. Perché chi deve salvarsi è costretto a farvi appello tanto quanto ha altri obiettivi.
Per la trasferta leccese Conte potrebbe cambiare qualcosa. La gara più importante della stagione il tecnico del Napoli dovrà affrontarla a casa sua. Le assenze di Buongiorno e Neres impongono scelte alternative con la bussola della gestione di un organico che risente delle fatiche di un campionato molto stressante. Olivera potrebbe agire da centrale, con Spinazzola sulla corsia di sinistra. In attacco, Politano e McTominay più arretrati, ma con margine offensivo, a supporto di Lukaku e Raspadori. Gianpaolo, invece, dovrebbe impiegare un modulo sulla carta non eccessivamente difensivo, ma comunque orientato a badare prima di tutto a non subire la manovra del Napoli. Helgason e Pierotti dovrebbero supportare la prima punta Krstovic.
L’andamento ipotizzabile è quello di un Napoli costretto a fare la partita e il Lecce a cercare prima di tutto di reggere all’urto degli avversari. Tuttavia in questi momenti quello che può sembrare prevedibile può essere stravolto. Soprattutto rispetto alle differenze che sulla carta possono fare pendere facilmente il pronostico. Niente è scontato. E forse Lecce rappresenta l’appuntamento più complicato per il Napoli in queste ultime quattro gare. Passa da lì la possibilità di difendere in maniera significativa il primato.