Il Milan si riscatta dopo la sconfitta della prima giornata con una prestazione convincente, nonostante il Brescia si opponga fieramente fino agli ultimi minuti da gara.

Dopo la clamorosa sconfitta ad Udine, Giampaolo si presenta alla prima nella Scala del calcio con una piccola rivoluzione sia di tattica che di uomini. Messo da parte il 4-3-1-2 il tecnico ex Sampdoria vira sull'albero di Natale, a pagare maggiormente le conseguenze della sconfitta del primo turno sono Paquetá e Piatek, lasciati inizialmente in panchina, spazio dal 1' per Calhanoglu e, soprattutto, André Silva. Dall'altra parte Corini, in attesa di recuperare Balotelli dalla squalifica, ritrova Torregrossa riformando la coppia che ha permesso alle Rondinelle di ritrovare la Serie A. Confermati invece gli altri 10/11 della formazione con Tonali al centro del campo affiancato da Bisoli e Dessena.

PRIMO TEMPO - Dopo i primi minuti di studio con i padroni di casa con un maggior possesso palla ed una buona pressione da parte del Brescia, il Milan riesce a trovare la rete del vantaggio: Suso si libera sulla corsia di destra e scodella verso il centro dell'area dove trova Calhanoglu che da due passi e piuttosto liberamente insacca di testa. La risposta del Brescia è veemente ed al 20' sfiora la rete del pareggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Sabelli tenta una conclusione sporca da fuori area, la sfera arriva sui piedi di Bisoli che, incredibilmente, alza sopra la traversa da pochissimi passi. Lo spavento risveglia il Milan che rialza subito i giri del motore, i trequartisti provano a più riprese ad innescare André Silva ma a sfiorare la seconda rete, di squadra e personale, è ancora Calhanoglu che con un tiro a giro da fuori area sfiora lo specchio della porta difesa da Joronen. Al 36' Gianluigi Donnarumma è chiamato ad un intervento importante: Sabelli si sgancia dalle parti dell'area di rigore avversaria e prova a lasciare partire un diagonale, la traiettoria della sfera viene deviata da Rodriguez costringendo l'estremo difensore a deviare al di fuori dello specchio della porta. Nel recupero il Brescia prova a distendersi in contropiede ancora una volta con Sabelli, l'esterno destro degli ospiti trova un bel tracciante per Torregrossa, l'attaccante controlla ma un fastidio muscolare lo blocca al momento del passaggio verso Alfredo Donnarumma, per il Milan sbroglia la matassa Musacchio. La prima frazione si conclude dunque con i padroni di casa in vantaggio per 1-0.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con la conferma dell'infortunio muscolare di Torregrossa, al suo posto il giovane francese Ayé. Il match si assesta su binari di relativa tranquillità con il Milan che controlla senza grossi patemi ed evitando con un buon giro palla il pressing continuo degli ospiti. Al 72' Tonali, con personalità, prova a sorprendere Donnarumma su un calcio di punizione ma il portiere milanista controlla senza troppi problemi il pallone che finisce col perdersi sul fondo. Un altro sussulto si ha a 10 minuti dalla fine con il Brescia che va vicino alla rete del pareggio, solamente l'intervento decisivo di Calabria impedisce a Dessena di realizzare a botta sicura. Sul ribaltamento di fronte il Milan cerca il raddoppio con un batti e ribatti in area, alla fine arriva Bisoli che anticipa il neoentrato Borino e spazza il pallone lontano dalla propria area. All'85 altra clamorosa occasione del Milan con un'azione quasi rugbistica portata avanti dai rossoneri prima con Kessié e Paquetá ed infine Piatek, il 9 rossonero si ritrova il pallone tra i piedi a pochissimi passi dalla porta bresciana, Joronen esce con un tempismo perfetto ed impedisce al polacco di segnare. All'87' è ancora Kessié con una percussione a sfiorare il gol, il suo tiro è potente ma non preciso e non inquadra la porta avversaria. Due minuti più tardi è Paquetá che si iscrive alla lista dei quasi marcatori, dopo essersi liberato molto bene di Chancellor fa partire un grande diagonale che batte Joronen prima di andarsi ad infrangere sul palo. Nel finale la maledizione di Piatek si palesa in tutta la sua potenza: sugli sviluppi di un calcio d'angolo il polacco si trova la palla tra i piedi al centro dell'area di rigore avversaria e scarica rabbiosamente in porta, ma Joronen riesce ad opporsi in due tempi bloccando il pallone a terra pochi secondi prima che varchi definitivamente la linea.

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