Era dal 1986 che il Genoa non si trovava nelle zone alte della classifica a così poche giornate dall'inizio, era da troppo tempo che il Genoa non sognava in grande. Il Grifone di Ballardini vuol fare le cose in grande e per riuscirvi deve archiviare la pratica Parma tra le mura amiche. Gli incerottati ducali di D'Aversa, tuttavia, vengono da un momento magico e nonostante le tante defezioni sono temuti da Ballardini, quanto imprevedibili e agguerriti. Allo Stadio Marassi di Genova, quindi, si sogna in grande da ambo le parti e si prova a scrivere la storia, in campo si sfidano Genoa e Parma.

Mescola le carte Ballardini, che nel 3-4-1-2 d'ordinanza retrocede ancora Criscito sulla linea di difesa con Biraschi e Spolli a schermare Radu, ancora preferito a Marchetti. A centrocampo fuori a sorpresa Romulo, dentro Pereira. A completare il reparto Sandro, Hiljemark e Lazovic. Anche nella trequarti vi è una sorpresa con Medeiros che prende il posto di Pandev. In avanti Piatek e Kouamé.

D'Aversa reinventa i suoi, fuori Di Marco in difesa, il quartetto è composto da Iacoponi, Alves, Gagliolo e Gobbi dinanzi a Sepe. A centrocampo Stulac in mediana con Rigoni e Barillà ai lati; in avanti il trio composto da Siligardi, Ceravolo e Di Gaudio a completare il 4-3-3 d'ordinanza. 

Fischio d'inizio del primo tempo e subito Genoa, con Lazovic che fa ammattire Iacoponi e serve Piatek, il quale è chirurgico nel superare Gagliolo e Sepe e depositare di testa in rete con la complicità del palo, quando il cronometro segna il minuto 9. Il Parma non accusa affatto il colpo e al 16' trova subito il pari: Siligardi dalla bandierina approfitta di un'uscita a vuoto di Radu e deposita sul piede di Rigoni a pochi passi dalla linea di porta. L'ex di turno non può sbagliare e non sbaglia e il pareggio è servito. Il Genoa ci prova ancora sull'asse di destra per Piatek, Sepe è battuto ma il pallone non entra completamente per pochissimi millimetri dando solo l'illusione del gol. Passano 10' dal pari e Siligardi semina il panico in area di rigore avversaria, dopo aver ricevuto da Rigoni, mette a sedere Spolli e supera ancora Radu in grande stile. Il Parma a sorpresa è in vantaggio, ma il Genoa è alle corde e 4' più tardi arriva il 3-1 in favore dei ducali. Barillà serve magnificamente Ceravolo, il quale è dimenticato dalla retroguardia del Grifone e di prima intenzione colpisce di testa trovando il tris dei suoi. Il Marassi è ammutolito, ma nonostante la vivacità del match e le tante occasioni, si va negli spogliatoi col 3-1 dei primi 30'.

Nella ripresa Ballardini mescola subito le carte con gli inserimenti di Bessa e Favilli per Medeiros e Hiljemark. Il match è vivace e il Genoa ci prova, ma il Parma non demorde e alla lunga calano vistosamente i ritmi. Girandola di sostituzioni e occasioni per i neo entrati Bessa e Favilli, nonostante Sepe si difenda a dovere. Con due gol di scarto il Genoa tira i remi in barca e si arrende all'evidenza. A recupero scaduto termina il match con il Parma che si impone 3-1. 

Colpo gobbo a Genova per il Parma di D'Aversa e a casa tre preziosi punti. Ballardini aveva già ammonito i suoi alla vigilia, ponendo massima attenzione alle squadre apparentemente in difficoltà perché in simili occasioni potevano voler dimostrare più dell'ordinario. Così è stato, in un lunch match vibrante, divertente e ricco di gol che ha visto il Parma imporsi per 3-1 e volare a 13 punti in classifica, proprio 1 in più degli odierni rivali, che non dovranno demordere ma solo fare ammenda di queste gare.