LA CRONACA - La Lazio prova immediatamente a mettere pressione all'Udinese con due conclusioni di Correa nei primi due minuti di gioco, con entrambe che però sfilano a lato della porta difesa da Musso. Deve invece impegnarsi il portiere argentino al quinto minuto, quando è costretto a volare all'incrocio per respingere la punizione di Luis Alberto. Il fortino bianconero è destinato a crollare da un momento all'altro ed alla fine è il solito Immobile a sfondare il portone difeso da Musso con un bel diagonale ad incrociare su servizio al bacio di Milinkovic-Savic.
L'Udinese risponde subito con una clamorosa occasione divorata da Nestorovski a tu per tu con Strakosha, poi è il turno di Mandragora di spaventare il portiere albanese con un destro al volo di poco a lato. La Lazio prova a colpire con un paio di ripartenze fulminee, ma manca sempre qualcosa in rifinitura. Da una di queste ripartenze, però, al trentacinquesimo arriva l'episodio che mette ancor più in discesa la partita: Ekong travolge Correa lanciato a rete, Di Bello dopo revisione VAR concede il calcio di rigore. Dal dischetto Immobile spiazza Musso e tocca quota diciassette reti in stagione. Pazzesco.
L'Udinese è completamente in bambola e sul finire di tempo concede un altro calcio di rigore ai padroni di casa, con Nuytinck che stende ancora un indiavolato Correa. Dagli undici metri stavolta è Luis Alberto a freddare Musso e chiudere la pratica con un tempo d'anticipo.
Il secondo tempo è fatto perlopiù da ordinaria amministrazione dei padroni di casa, che impegnano Musso dopo pochi minuti con un colpo di testa di Lulic potente ma centrale. Gli ultimi quaranta minuti sono pura accademia, con portieri inoperosi e cambi che servono solo a far rifiatare qualche calciatore. La Lazio non si ferma più, l'Udinese prende l'ennesima imbarcata.
