Centoduepresenze e ventisette gol. Stephan El Shaarawy ha dato tanto al Milan e dai rossoneri ha ricevuto moltissimo. La possibilità di giocare stabilmente in Serie A, da titolare in una big del nostro calcio, l'occasione di calcare i prestigiosi campi della Champions League e di segnare a colossi come il Barcellona. Poi il declino, inspiegabile per certi versi, e il cambio radicale di vita. In Francia, al Monaco. Dove però dal punto di vista sportivo le cose non migliorano affatto. Così ecco il ritorno in Italia, alla Roma: prestito con diritto di riscatto, operazione da quasi 15 milioni di euro. Riscatto poi concretizzatosi dai giallorossi. Il resto è storia recente: tra alti e bassi il Faraone è alla sua quarta stagione nella Capitale, per cui ha già incrociato (e fatto male) più volte la sua ex in carriera. Riuscirà a ripetersi anche venerdì sera a San Siro?


Una storia assurda e unica nel suo genere, quella che lega indissolubilmente Fabio Quagliarella al Napoli e a Napoli. La squadra della sua città, icona tatuata nel sangue e coronamento di un sogno, quando nell'estate del 2009 approdò ai piedi del Vesuvio. Quattordici mesi più tardi, a Elfsborg, c'è un'aria strana: gli azzurri si giocano l'approdo all'Europa League, cominciano a circolare voci su una possibile e clamorosa cessione dell'ex Udinese alla Juventus. Proprio lì, dove nessuno dovrebbe andare, per il tifo partenopeo: figurarsi per un figlio di quella terra. Ma i rumors si tramutano presto in cocente realtà. Nessuno si spiega il perché. E per anni Quaglia diventa nemico di un popolo intero. Poi il chiarimento, un anno e mezzo fa: vittima di stalking, costretto a lasciare la sua gente. Come un colpo di spugna, tutto viene cancellato. Sul campo, però, ogni discorso viene sospeso: ai fantallenatori interessa solo che ricominci a segnare, magari a partire proprio da domenica.

El Shaarawy a contrasto con Dani Alves

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Quagliarella esulta sotto la curva coi tifosi azzurri

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Tra i pali c'è Alfred Gomis: il portiere italo-senegalese classe 1993 è cresciuto proprio nel vivaio del Torino.


Difesa a tre composta da Alessio Romagnoli (prodotto delle giovanili della Roma, 13 presenze e 1 gol in A coi giallorossi), Lorenzo Tonelli (freschissimo ex, dopo due annate del tutto anonime a Napoli) e Simone Padoin (quattro anni e mezzo a Bergamo, prima dell'approdo alla Juventus).

Centrocampo a quattro formato da Bryan Cristante (rimpianto rossonero, esploso solo quando ormai il Milan era un vecchio ricordo), Luca Cigarini (atalantino nella stagione 2008/2009 e dal 2011 al 2016), Mirko Valdifiori (reduce dagli ultimi due campionati in granata) e Luca Mazzitelli (anche lui a Sassuolo nelle due più recenti edizioni della Serie A).

Tridente completato da Mirco Antenucci: il quasi 34enne bomber della Spal ha indossato la casacca del Toro soltanto in Serie B, dal gennaio 2011 all'estate del 2012, totalizzando 60 apparizioni e 16 marcature.

Top 11 Fanta-Ex - 3a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.