I suoi anni migliori in carriera li ha vissuti proprio con indosso la maglia della Roma. Ma la scorsa estate Radja Nainggolan ha capito che il suo ciclo in giallorosso era ormai terminato. Cinque stagioni giocate a livelli alti, a tratti elevatissimi, tuttavia chiuse senza aver messo alcun trofeo nella propria bacheca. E così, via all'upgrade Inter. Un'operazione importante ed estesa, del valore di 38 milioni di euro, che ha coinvolto anche Santon e Zaniolo. L'investimento dei nerazzurri è stato chiarissimo: portare a Milano uno dei migliori mediani in circolazione non soltanto in Italia, ma in tutto il Vecchio Continente. Per affrontare con maggiori certezze quella Champions League riacciuffata in extremis dopo sette anni. L'esperienza nella Capitale? Cominciata con le migliori delle premesse. L'arrivo di Pallotta, sogni e speranze di risalita in Serie A e in Champions League, ambizioni a cinque stelle. Tante parole, pochissimi fatti. Ora al servizio (di nuovo) di Spalletti è un giocatore recuperato anche mentalmente, stimolato a tornare alle prestazioni di un passato recentissimo, nonostante una concorrenza ancor più spietata. Domenica sera per la prima volta tornerà da avversario sul prato dell'Olimpico, davanti a quelli che erano i suoi tifosi. In molti lo fischieranno, qualcuno però non ce la farà. Ricordando i bei tempi andati. Chissà, però, come reagirebbe se il belga dovesse realizzare il più classico dei +3 magari con tanto di esultanza...

A proposito di dente avvelenato: anche i tifosi della Fiorentina non hanno mai perdonato (e probabilmente mai lo faranno) il grande affronto di Federico Bernardeschi. E cioè: andare alla Juventus. Certo, nella storia diverse volte è capitato lo "spiacevole salto", ma nel suo caso la piazza ci è rimasta davvero male. Perché lo aveva già adottato come proprio beniamino, con un futuro radioso davanti. Perché il soprannome di "Brunelleschi" se l'era meritato proprio per via delle sue sgroppate di qualità sotto la Fiesole. Perché ha impiegato davvero poco tempo a prendere al volo il treno bianconero e dimenticare ciò che è stato, senza alcun rimpianto né particolare riconoscenza manifesta. Per non dimenticare, poi, l'ultima aggravante: la rete su punizione nello scorso campionato proprio lì, al Franchi, a decidere un contestatissimo Fiorentina-Juventus per episodi arbitrali che hanno reso ancor più rovente un ambiente in fibrillazione quando si disputa LA partita. Sabato pomeriggio tornerà su quel rettangolo verde, recuperando da un fastidio muscolare che lo ha tenuto fuori nelle ultime partite. Difficilmente dall'inizio, più realistico dalla panchina. Ecco perché, quando (forse) entrerà nella ripresa, i fischi saranno assordanti. Quale miglior situazione per emergere da grande ex della settimana?

Nainggolan a contrasto con Brozovic

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Bernardeschi saluta Buffon

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Tra i pali troviamo Stefano Sorrentino, cresciuto proprio nelle giovanili della Lazio.


Difesa a quattro composta da Juan Cuadrado (tre ottimi campionati a Firenze), Giorgio Chiellini (in viola nella stagione 2004/2005, in prestito dalla Vecchia Signora), Armando Izzo (a Genova il suo primo quadriennio in A prima dell'approdo a Torino) e Cristian Ansaldi (portato nel nostro campionato proprio dal Grifone).

Linea dei trequartisti formata da Matteo Politano (prodotto del vivaio della Roma), Gaston Ramirez (58 presenze e 12 gol in due anni a Bologna) e Iago Falque (13 reti col Genoa al suo primo anno in assoluto in Italia).

Unica punta Duvan Zapata: prelevato dall'Estudiantes nell'estate del 2013, ma soltanto 37 apparizioni e 11 centri con la casacca del Napoli.

C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.