Il Sassuolo, per Gregoire Defrel, sembrava dovesse essere il trampolino ideale per spiccare l'ultimo volo, mettendosi in vetrina a suon di gol e prestazioni eccelse e meritarsi un top club. E così andò, in effetti. Prelevato dai neroverdi nell'estate del 2015 per 7 milioni di euro, dopo un brillante torneo disputato col Cesena (34 presenze, 9 centri e giocate di alta scuola), al servizio di Di Francesco ha trovato quasi sempre la collocazione tattica ideale per esprimersi al meglio. Diciannove reti in due anni, col bottino da 12 nel secondo: non male per uno che per caratteristiche non è il classico bomber di peso d'area di rigore. Conclusione inevitabile: la Roma che bussa alla porta di Squinzi, prestito a 5 milioni con obbligo a 15 più 3 di bonus e contratto fino al 2022. Intenzioni chiare, eppure il "grande salto" non è affatto andato come lo specialista di Meudon si auspicava. Per una serie di fattori: l'ambiente esigente, un periodo di ambientamento doveroso e necessario, una concorrenza là davanti spietata. Alla fine, poca roba: appena 15 apparizioni, un gol e tanti rimpianti lasciati alle spalle. Ora che è alla Sampdoria, è tempo di guardare al futuro: i 5 +3 già collezionati fino a qui lasciano davvero ben sperare. Ma un pensiero a quel Sassuolo, dove tutto è partito, lunedì sera ci sarà senza alcun dubbio.
Difesa a tre composta da Domenico Criscito (in bianconero la sua prima esperienza in Serie A, nel 2007), Gian Marco Ferrari (alla Sampdoria nello scorso campionato, 30 presenze e 2 reti) e Diego Laxalt (portato in Italia dall'Inter, ma mai nessuna presenza coi nerazzurri).
Centrocampo a quattro che comprende anche Piotr Zielinski (a Udine l'inizio della sua carriera da professionista), Valon Behrami (a Napoli dal 2012 al 2014), Marco Parolo (prelevato dalla Lazio dopo due ottimi campionati a Parma) e Romulo (meteora bianconera nella stagione 2014/2015).
Tandem offensivo completato da Andrea Favilli: di proprietà della Vecchia Signora, passato al Grifone lo scorso 10 agosto con la formula del prestito.
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.