Nel caso di Rodrigo Palacio, altro che dente avvelenato. Affermatosi al Genoa dopo gli anni passati con la maglia del Boca Juniors (35 gol con il Grifone), lo specialista di Bahia Blanca classe 1982 si trasferì all'Inter nell'estate del 2012, nel pieno del periodo di transizione post-Triplete, parentesi ancora in evoluzione e ben lontana dalle magiche stagioni vissute con Mancini prima e Mourinho poi in panchina. La sua figura, in ogni caso, l'ha sempre fatta e con grande determinazione: prime due annate a mille all'ora (12 e 17 centri), poi un calo progressivo, sfociato con l'addio a parametro zero durante la scorsa estate. Nuova tappa, nuova esperienza: l'aria di Bologna per rilanciarsi ad alti livelli. Oggi sta dimostrando di poter dare ancora molto al nostro calcio: tra qualche infortunio e parecchie ottime prestazioni, per la squadra di Donadoni è un punto fermo dell'attacco. Ma nel suo cuore, e in quello dei tifosi nerazzurri, resterà per sempre un legame indelebile.


Non si può dire lo stesso nel rapporto tra Giorgio Chiellini e la tifoseria della Fiorentina. Sarebbe potuta andare così, forse anche meglio di com'è stata la 'convivenza' tra Palacio e gli interisti. E invece, dopo aver fatto benissimo a Firenze nel campionato 2004/2005 (37 presenze e 3 marcature), è tornato alla base, alla Juventus. Lì dove è poi maturato fino a diventare il difensore che tutti oggi conosciamo. Ha cambiato repentinamente anche il posizionamento in campo: da terzino sinistro di spinta a roccioso centrale. Il rimpianto dei sostenitori gigliati? C'è stato, indubbiamente. Ma ormai è una storia vecchia e dimenticata. O quasi. Perché l'accoglienza riservata al 34enne pisano, quando mette piede al Franchi, non è esattamente delle migliori. Col senno di poi, però, Chiello e la Juventus hanno fatto la scelta migliore: crescere insieme, vincere, guardare avanti. 6 Scudetti, 3 Supercoppe e 3 Coppe Italia ne sono la prova schiacciante. Manca ancora un trofeo, quello più desiderato di tutti. Ma lasciamo che il tempo e il destino facciano il loro corso...

Palacio a contrasto con Pogba
(Juventus-Inter 2-0 - 28 febbraio 2016)

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Chiellini in scivolata su Kakà
(Milan-Fiorentina 6-0 - 12 dicembre 2004)

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Tra i pali troviamo Andrea Tozzo, terzo portiere della Sampdoria dopo Viviano e il neo-arrivato Belec: per lui ben nove anni di crescita nel settore giovanile del Verona.


Difesa a quattro completata da Ervin Zukanovic (29 presenze e 2 centri col Chievo nel 2014/2015, sua prima esperienza nel nostro campionato), Nicolas Spolli (gialloblù nell'ultima stagione e mezza) e Ibrahima Mbaye (prodotto del vivaio dell'Inter).

Centrocampo a tre composto da Valter Birsa (flop del Genoa nel 2011: i liguri ne intuirono per primi le qualità quando giocava all'Auxerre, ma evidentemente aveva bisogno di un periodo di ambientamento più lungo, visti i risultati ottenuti successivamente), Andrea Poli (meteora nerazzurra nell'annata 2011/2012) e Federico Bernardeschi (tra gli ex più 'freschi' e contestati di tutti: 72 partite e 14 gol con la maglia viola, poi il passaggio alla Juve in estate per 40 milioni di euro).

Tridente 'PA-PA-PA' che con Palacio prevede Alberto Paloschi (lanciato in A proprio dal Milan) e Leonardo Pavoletti (col Sassuolo le prime partite in carriera giocate nella massima categoria, dopo i 24 gol a Varese).

Top 11 Fanta-Ex - 24a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.