Dopo aver concentrato la nostra attenzione su un paio di statistiche puramente offensive, è tempo di fare un piccolo cambio di registro ed occuparsi di un aspetto del gioco meno gradevole dal punto di vista estetico ma di fondamentale importanza: il tackle. Sino a qualche anno fa i calciatori capaci di rubare un elevato numero di palloni non erano oggetto di lodi o studi particolari, ma nelle ultime stagioni molti di quegli stessi interpreti sono stati incensati a più riprese da allenatori e addetti ai lavori e la loro valutazione di mercato è salita alle stelle, principalmente a causa della generale penuria di calciatori capaci di sradicare il pallone dai piedi degli avversari per poi riciclare velocemente il possesso. La storica legge di domanda/offerta in salsa calcistica. 

In Premier League si trovano i due migliori giocatori in Europa per numero di tackle vinti per partita (per l'analisi sono stati considerati  solo i giocatori che hanno preso parte ad almeno la metà delle partite di campionato sin qui disputate): il primo è Aaron Wan-Bassaka, uno degli acquisti più onerosi del mercato estivo del Manchester United, ancora una volta in crisi di gioco e risultati nella prima parte di stagione. La stagione del giovane terzino destro dei Reds fin qui è stata però più che positiva, ed i 5.2 contrasti vinti sui 6.2 tentati rappresentano attualmente la miglior prestazione a livello europeo. Molto bene anche Wilfried Ndidi, uno dei migliori specialisti della disciplina grazie alla sua poderosa forza fisica. Il centrocampista del Leicester vince 5 contrasti per partita sui 7 tentati, una vera e propria macchina da guerra. Bene anche il suo compagno di reparto Ricardo Pereira che vince 4.4 tackles sui 6.5 tentati: il Leicester sta mettendo su un bel team di lotta greco-romana in un campionato già iper-fisico come la Premier League.

In Serie A il re dei tackles, come prevedibile, è Allan, anche se l'efficacia del mediano brasiliano è leggermente in calo rispetto agli anni passati visti i "soli" 4.2 tackles vinti a fronte dei 6.8 tentati (anche se, va detto, spesso e volentieri anche la sola entrata in tackle, pur senza successo, può servire a conquistare un prezioso tempo di gioco). Dietro ad Allan troviamo Palomino, che esce vincitore da 3.8 contrasti sui 4.5 tentati, e Daniele Baselli, che invece di contrasti ne vince 3.6 sui 5.1 tentati testimoniando che il processo di irrobustimento necessario per giocare nel centrocampo di una squadra allenata da Walter Mazzatti è ormai concluso.

La Liga è invece un campionato dove in linea di massima i giocatori disdegnano il contatto fisico con gli avversari, concentrandosi quasi esclusivamente a fare tiki-taka e gioco di posizione: il miglior giocatore per numero di contrasti vinti è Josè Gayà, terzino destro di un Valencia tutto grinta e cuore che mette assieme 3.5 successi sui 3.8 tackles tentati (stiamo quindi parlando di una media vicina al 100%..). Anche l'efficacia di Casemiro, come già visto per il connazionale Allan, è piuttosto in calo rispetto alle passate stagioni con l'equilibratore delle Merengues che vince solo 2.8 contrasti a partita sui 4.8 tentati. Stesso numero di successi anche per Geoffrey Kondogbia, vecchia conoscenza del calcio italiano ora in forza al Valencia. 

La faccia che fai quando ti accorgi che Gayà ha vinto più contrasti di te in stagione.

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Il Bundesliga il miglior giocatore per numero di tackles vinti è Konrad Laimer, centrocampista del Red Bull Lipsia che porta a casa il pallone 4.7 volte a partita. Laimer è anche il giocatore che tenta in assoluto più contrasti in Europa stagliandosi sopra tutto e tutti a quota 7.8 contrasti per partita: passare accanto a lui equivale sostanzialmente ad iniziare una rissa. Dietro di lui si trovano il terzino destro del Wolfsburg William a quota 4.4 contrasti vinti su 5.7 tentati (quanti terzini destri sono entrati in questo articolo?) ed il centrocampista di sostanza e fosforo dello Schalke04 Stambouli, terzo a quota 3.7 contrasti vinti sui 5 tentati.

In Ligue 1 comandano i centrocampisti muscolari, e questa volta non c'è alcuna traccia del PSG: uno specialista del tackle come Bakayoko guida la classifica a quota 4.2 tackles riusciti sui 5.8 totali, avanti di pochissimo rispetto alla coppia formata da Otavio e Benjamin Andrè, entrambi fermi a 4.1 (5.9 tentativi di tackle per Otavio, 5.2 per Andrè). Tutti giocatori che in ottica fantacalcistica non hanno moltissimo da offrire eccezion fatta per qualche cartellino di troppo, ma che in campo risultano fondamentali per arginare le scorribande degli avversari.

"Non è stata colpa mia, non ho iniziato io", versione Laimer. 

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Ogni fine settimana, i nostri fantallenatori sono chiamati a misurarsi con avversari più o meno forti (e fortunati..), con un unico obiettivo nella mente: la vittoria. Che sia la prima o l'ultima giornata, poco importa. La vittoria è il traguardo che tutti inseguono, anche quando il fantacalcio non è più solo nazionale.

Con l'introduzione delle Euroleghe, lo spettro delle variabili da prendere in considerazione per i fantallenatori è sicuramente più ampio e variegato rispetto a quello della sola Serie A, campionato che in molti conoscono come le proprie tasche.

Uno dei modi principali per mettere ordine in questo caos complessivo è quello di affidarsi ai numeri, spesso freddi e di difficile interpretazione, ma che costituiscono un punto di riferimento importante quando si parte per una nuova avventura. Ed è proprio in questo contesto che lo Stat Corner formato europeo può diventare una risorsa preziosa per tutti i fantallenatori attenti alle statistiche ed alla loro interpretazione.