Tra cugini, si sa, ci si intende. 

E spesso si tende a confrontarsi, a parlare, e a condividere i propri problemi. Talvolta simili se non addirittura uguali.

In questa fase della stagione, e del calciomercato, Milan e Inter un problema ce l'hanno: quello della gestione del proprio centravanti, cardine, simbolo e cannoniere.

I due casi, però, non sono necessariamente simmetrici né paralleli. Gonzalo Higuain, difatti, potrebbe andare via anche subito. 

Chissà, forse addirittura subito dopo la partita di Supercoppa contro la Juventus. Un addio quasi iconico, considerato che la sua cessione dovrebbe passare giocoforza proprio tramite la Juventus che detiene ancora oggi il suo cartellino. Iconica perché essere ceduti subito dopo aver giocato contro la propria squadra rapprenderebbe una dinamica più unica che rara di calciomercato.

I motivi: anzitutto la sua volontà. Quella di lasciare una squadra di cui doveva rappresentare fulcro creativo e realizzativo, e che invece non gli ha dato sufficiente appoggio tecnico-tattico, né stimoli, affinché potesse esprimersi. 

In realtà ci ha messo anche del suo, Gonzalo, considerato che, soprattutto negli ultimi mesi, è stato svogliato, approssimativo, nervoso. Quasi irritante.

Voglioso di andarsene prima del tempo, forse, così come poco prima aveva fatto il suo ex compagno e sicuramente amico Bonucci. C'è poi una sua chiara voglia di ricongiungersi con il mentore con cui ha condiviso momenti straordinari e di squadra in quel d Napoli. Maurizio Sarri lo aveva chiesto a gran voce in estate, e alla fine si è accontentato di aspettare. A sua volta il tecnico era appena arrivato a Londra e non poteva certo permettersi di fare richieste così straordinarie, sotto il profilo degli investimenti.

Straordinarie, in verità, fino a un certo punto, considerato che quello che fino a un paio di anni fa era il miglior centravanti d'Europa costava addirittura 90 milioni, e che oggi alle porte dei 32 anni costerebbe poco più della metà.

Se non addirittura meno, considerato che questo Gonzalo Higuain non vale neanche la metà di quello che venne acquistato dalla Juventus per quella cifra, all'epoca, pazzesca. 

Ci sono poi le dinamiche di una società - il Milan - che deve in qualche modo cercare di migliorarsi, in campo e fuori dal campo, senza spendere. Anzi, spendendo il meno possibile.

Magari producendo utile, e cercando di evitare riscatti così alti per un calciatore che certamente non produrrà, in futuro, una minusvalenza.

Perdere oggi Gonzalo Higuain, in definitiva, rappresenterebbe per il Milan una decrescita oggettiva a livello tecnico ma anche un rischio minore di bilancio. il problema, semmai, era ed è legato alla sua sostituzione. Trovare un'alternativa di pari spessore ad un calciatore così totale sarebbe sicuramente un impresa di per sè, tant'è che il Milan ci ha provato per ben 6 anni, invano.

Ora c'è riuscito, e non per meriti legati alla dirigenza ma al settore giovanile. Perché il Milan un centravanti di alto livello in rosa ce l'ha già: Patrick Cutrone, decisivo ancora una volta in Coppa Italia, ma soprattutto meritevole di un'occasione definitiva nonostante abbia solo 21 anni. Ecco perché il Milan non deve comprare il sostituto di Higuain, ma a questo punto potrebbe limitarsi - impresa sicuramente più abbordabile - comprare semplicemente, il sostituto di Cutrone. 

E questo per Leonardo e Maldini certo non sarà un impegno non concretizzabile, nel giro di un paio di settimane, se si considera che un paio di grosse occasioni, in realtà, le hanno già avute. 

La prima pista rimandava ad Ibrahimovic, la seconda a Muriel. Entrambi, però, hanno fatto altre scelte, anche perché da parte del Milan non c'era tutta questa volontà / necessità di affondare il colpo a basso costo. 

Completamente diversa e la situazione dell'Inter, che si ritrova semmai a dover fare i conti con una cessione molto più remunerativa, e soprattutto programmabile perché non avverrebbe prima di giugno. Anzi, luglio, perché ad oggi le possibilità che Mauro Icardi trovi un accordo per il rinnovo con l'Inter non sono poi così tante, visti i rapporti quanto meno travagliati, oltre che confusi, tra il suo entourage, i media e la società. Wanda Nara nel momento in cui si troverà faccia a faccia con Marotta chiederà una cifra blu: 10 milioni di euro netti l'anno. 

Oggi, per la cronaca, il suo compagno e assistito ne guadagna meno della metà.  Verissimo, in Serie A c'è chi ne guadagna molti di più – vedi Dybala – pur avendo un peso specifico infinitamente inferiore.

Il confronto, quindi, agli occhi di chi deve tutelare gli interessi soprattutto economici un calciatore, è inevitabile e al contempo impietoso. Morale della favola, l'Inter dirà di no a una richiesta così alta e proverà ad aumentare l'ingaggio del suo capitano dai 4.5 milioni attuali a circa 6 più bonus. 

Verrebbe banale da pensare che l'accordo potrebbe essere trovato a metà strada - quindi tra i 7 e gli 8 milioni l'anno - , ma in realtà l'operazione non è semplice.

Per questo, a fine stagione, potrebbe finalmente presentarsi qualcuno con in mano, e in tasca, i 110 milioni che tra il primo e il 15 luglio potrebbero bastare, tramite clausola, per strappare Icardi all'Inter e al calcio italiano. Questo qualcuno potrebbe essere il Real Madrid che deve e vuole ringiovanire un reparto ancora oggi incernierato sul classe '87 Benzema, o il PSG che allo stesso modo prima o poi dovrà sostituire Cavani.

In Inghilterra lo stesso Chelsea, se non dovesse riuscire a prendere Higuain, farebbe un convinto tentativo. E poi c'è la Juventus , ovviamente ed inevitabilmente. Che un offerta per Icardi l'aveva già fatta in estate, e che tra qualche mese, probabilmente, metterà sul mercato Dybala.

L'Inter il sostituto (o erede?) di Icardi l'avrebbe già comprato, ma Lautaro Martinez ad oggi non sta a Icardi come Cutrone sta a Higuain

Diversamente dal Milan, però, ha tutto il tempo necessario per vagliare i pro e i contro, oltre che i costi, sia dell'eventuale cessione, sia di ogni eventuale nuovo innesto. Leonardo ora deve solo scegliere: può avere coraggio, puntare tutto su Cutrone convinto dalla sua fame di gloria e dalle sue prestazioni finora oggettivamente all'altezza del rivale e compagno di reparto, oppure semplicemente aspettare. Che la stagione finisca, e che Higuain ritorni alla Juventus che prima incasserà di buon grado i 18 milioni concordati per il prestito, e poi finalmente lo cederà al Chelsea. 

Tenere in rosa un giocatore contro voglia, in ogni caso, è sempre controproducente. Questo è un assioma che vale per il Milan, per l'Inter, ed in generale per qualsiasi altra squadra. Anche perché – non è solo ritornello, né tanto meno uno sterile modo di dire – i giocatori vanno e le squadre restano. Sono i giocatori che restano nelle squadre che non vanno, semmai, il vero problema.