E' già passato un anno dall'arrivo di Roberto Mancini sulla panchina dell'Italia, e per l'occasione il c.t. Azzurro ha rilasciato un'intervista a La Stampa a precedere gli impegni di qualificazione agli Europei contro Grecia e Bosnia. Di seguito i passaggi più interessanti: “La cosa più faticosa è stare mesi senza poter allenare, mi vengono delle idee e non posso applicarle. Speriamo di essere ripagati agli Europei. Ci sono squadre più avanti di noi. La Francia su tutte, ma nessuno ha un fenomeno. Per cui se facciamo un buon lavoro, se giochiamo un calcio offensivo che diverta e che gratifichi, ecco che allora i risultati arriveranno. Noi siamo l’Italia, possiamo fare come la Francia o la Spagna e aprire un ciclo. A chi bisogna fare attenzione in prospettiva? A Kean, ha solo 19 anni, dipende da lui ma può diventare un attaccante straordinario. Poi Tonali, Barella, Mancini, Zaniolo. Belotti e Balotelli? Per Mario in prospettiva le porte sono aperte. Belotti lo chiamerò. Noi facciamo un certo tipo di gioco e abbiamo bisogno di un certo tipo di giocatori. Lui ha altre qualità, ma se fa gol...”.