Conferenza stampa alla vigilia di Italia-Armenia per Mancini che si prende i complimenti per le nove vittorie su nove nel girone di qualificazione a Euro 2020: "Non mi aspettavo dieci vittorie, ma la qualificazione, questo sicuramente. L'obiettivo primario non è stato quello di vincere, ma di  riportare i tifosi intorno alla Nazionale, poi dare la possibilità ai giocatori per un calcio vincente. Fossimo riusciti a fare questo poi i risultati sarebbero stati la conseguenza. Non volevamo vincere speculando, ma cercando di fare la partita. Rischiando, anche, e i giocatori lo hanno assimilato velocemente".

Dominare le partite: "Oramai il modo è questo, non ce ne sono altri. Con il Portogallo, non una squadretta, abbiamo dominato a Milano. Potevamo vincere tranquillamente. Vero che non c'era Ronaldo, ma era l'unico che mancava. La nostra mentalità è questa, poi nel calcio puoi anche perdere".

Non si sa chi giocherà domani: "Siamo in alto mare con la formazione, dobbiamo vedere oggi e domani per il recupero di venerdì. Un po' di stanchezza c'è, faremo dei cambi".

Problemi: "Ci sono. Con la Bosnia, sul 2-0, abbiamo incominciato a difendere più bassi. Alle volte trovi la squadra che ti mette lì, non devi lasciare spazio. Invece lo abbiamo fatto... Dobbiamo difendere bene, più chiusi e più rapidi, oppure rimanere più alti quando sei in vantaggio di uno o due gol. Puoi anche non avere giocatori pronti".

Tanti giovani: "Jorginho e Verratti non potevano non giocare. Ho messo in campo gli altri più giovani che non sembravano potessero giocare titolari e mi hanno sorpreso, hanno preso al volo la chance che hanno avuto. Devono farlo anche gli altri. Nel momento delle convocazioni dovrò andare in conclave, sarà un problema lasciare a casa i ragazzi".

Una certezza: "Chiesa giocherà, è uno di quelli sicuri. Mi aspetto una grande prova, non solo da lui ma da chi non ha giocato venerdì. Di meritare di essere qui. Ci saranno 3-4 che avranno una motivazione in più".