Il difensore della Lazio e della Nazionale Francesco Acerbi ha parlato questa mattina in conferenza stampa dei temi caldi anche di casa biancoceleste, in vista dei prossimi due impegni degli azzurri che chiuderanno il girone di qualificazione a Euro 2020. Ecco le sue dichiarazioni.

Italia, la conferenza di Acerbi

"Cistana e Castrovilli? Devo fare i complimenti a loro, sono forti e giovani. Castrovilli è sotto gli occhi di tutti, immaginavamo che potesse arrivare la sua occasione. Cistana l'ho conosciuto 2-3 anni fa, lo feci allenare con il mio preparatore Simone Loria a Forte dei Marmi. In due anni l'ho trovato in A al Brescia. Ha grande voglia, umiltà, perché ha avuto dei problemi andando in prestito e facendosi male. Questa è una convocazione più che meritata, sono proprio contento per lui. Poi deve andare avanti così, ha fatto poche partite in A, deve crescere".

"Io faccio quel che mi dicono di fare, ci sono persone che devo rispettare, come nella società. Noi siamo pagati da loro, punto. Personalità c'è in campo, fuori decide il club: se fai il contrario sei libero di farlo, ma poi accetti le conseguenze. Io non ho problemi di personalità, ho una palla (ride, ndr)".

"Non ho mai pensato al posto fisso, non ce l'ho. Cerco di dare sempre il meglio per dei motivi, per me stesso, per migliorarmi. Per fare sì che l'allenatore non abbia idea di potermi cambiare, nella Lazio. In Nazionale ci sono tanti ottimi giocatori, manca Chiellini che è una colonna internazionale, io con i piedi per terra penso che ogni opportunità sia una finale. Giocando gli errori ci possono stare".

"La qualificazione mancata ero a vederla a casa di un amico, me la ricorderò sempre. A fine partita ero incredulo, speravi sempre che facesse gol qualcuno, invece non è successo e ci sono rimasto veramente male. È una cosa passata, siamo agli Europei e bisogna guardare avanti. Prendere spunto dagli errori ma andare avanti".

"Immobile? È un amico, un grande attaccante, ora bisogna preservarlo. Spero faccia ancora un sacco di gol, è importante nella Lazio. Pure quando ne ha fatti qualcuno in meno... Andasse avanti così sarebbe da Pallone d'Oro. Speriamo continui così, merita tante gioie".

"La Bosnia può essere un problema? Andiamo in uno stadio piccolo, 15 mila spettatori. Non sono passati ma hanno la Nations League, noi vogliamo dimostrare e continuare a vincere. È un campo ostico, difficile, rischi di fare una brutta figura e non vogliamo".

"In Nazionale costruiamo a tre, mi piace il ruolo, lo faccio ogni tanto nella Lazio, mi piace essere propositivo. Ma il mio compito è cercare di difendere bene, io ho sempre giocato, mi piace stare nel vivo del gioco".

"Champions? Stiamo facendo grandi cose in campionato, quattro vittorie di fila. Peccato per l'Europa League, non è detta l'ultima parola, ma dovevamo e potevamo fare qualcosa di più, io in primis. Questo ci lascia con l'amaro in bocca, il campionato non finisce domani. Noi puntiamo alla Champions perché abbiamo tanti giocatori forti, siamo amalgamati, ma l'obiettivo è arrivare in Champions. Speriamo che a maggio sia così. La nostra squadra è forte, gli alti e bassi che c'erano... erano preoccupanti. Queste quattro vittorie devono essere il punto di partenza, ci sono state delle partite in cui vincevi e poi andavi a perdere in malo modo. Questa è la strada giusta, abbiamo dimostrato continuità. Peccato ci fosse la pausa, meritiamo il terzo posto. La continuità ti porta ai risultati".