Gianluca Astorina, presidente del Catania dopo pochi giorni, ha parlato in esclusiva a TMW sulla questione emergenza Coronavirus attorno al mondo del calcio: “Stiamo cercando di lavorare in videoconferenza, ma non è certo la stessa cosa, rispetto a quello che si può fare incontrandosi. Per mia indole, personale amo lavorare a stretto contatto con le persone perché sono convinto che i problemi in questo modo possano essere risolti in modo migliore e con tempi ridotti". 

Il Catania

"Ancora non ho avuto modo di conoscere la prima squadra, né una parte dei dipendenti della società. Adesso ci stiamo organizzando con delle videoconferenza a piccoli gruppi, anche per quanto riguarda il settore giovanile, ma non è facile.Il Calcio Catania ha dei problemi da tempo, che sono sempre stati affrontati e superati grazie al socio di maggioranza. Oggi anche questo socio è in una situazione molto critica e da qui nasce la situazione attuale. L’unico polmone rimasto a disposizione era il centro sportivo, Torre del Grifo, ma per le norme imposte dal Governo per il contenimento del Coronavirus è stato costretto a chiudere. Se ci arriveranno delle penalizzazioni le prenderemo perché ci sono delle regole e le accetteremo”.

La crisi nel sistema calcio

"Prima di tutto trovo assurdo pensare di paragonare la realtà della Serie A con quella degli altri due campionati professionistici e, di conseguenza, ipotizzare soluzioni comuni per le tre leghe. La Serie A avrà evidentemente delle difficoltà da questa situazione, la Serie B soffrirà in maniera forte, ma per la Serie C sarà un vero dramma. Nel nostro campionato le risorse sono poche, gli incassi sono spariti e i diritti tv sono pressoché inesistenti. In più anche le sponsorizzazioni, probabilmente, spariranno viste le difficoltà che tutte le società a prescindere dal settore di appartenenza dovranno affrontare. La Serie A può ragionare di ridurre le perdite, mentre in C allo stato attuale delle cose c’è il rischio che molte società lascino a casa senza lavoro 30, 40 o 50 persone".

Taglio stipendi

"Anche su questo tema si vede la differenza fra la Serie A e la Serie C. Parlare di un taglio del 20% degli ingaggi nella massima serie è un conto, ma farlo per giocatori di terza serie o peggio ancora di LND che guadagnano 1500 euro al mese è tutta un’altra situazione. Si è parlato anche di sospensione, ma la Cassa Integrazione penso che possa essere una soluzione percorribile: i calciatori sono dipendenti dei club”.