L'Udinese proverà ad uscire dalla crisi, domani sfida complicata contro il Cagliari di Maran, rivelazione di questo campionato. Queste le parole di mister Gotti nella consueta conferenza stampa della vigilia: "Nel calcio ci sono esigenze precise e la classifica serena permette ai giocatori di esprimersi al meglio. Abbiamo bisogno di punti, la classifica non è buona, ma mancano ancora 23 partite alla fine del campionato e il tempo per migliorare c'è. Domani conta vincere ma se dovessimo perdere domani e poi fare un percorso virtuoso andrebbe bene lo stesso".

SCELTE DI FORMAZIONE - "Ci sono indicazioni che vengono dalla partita di Torino contro la Juve, alcuni dal primo tempo, negativo, e altri dal secondo, positivi. Ripartirò da qui. Ho visto i giocatori in settimana e ho alcune sensazioni dalle quali partirò".

TROOST-EKONG - "Per quel che riguarda Ekong penso di dargli ancora molta fiducia".

GLI AVVERSARI - "Venivano da 13 risultati utili consecutivi, hanno grande potenzialità e sono sempre stati in fiducia. Parliamo di una squadra molto coraggiosa e le cose stavano andando bene per loro, visto che avevano recuperato risultati nei minuti finali. Con la Lazio è andata all'opposto e questo potrebbe averli riportati un po' con i piedi per terra".

JAJALO E SEMA - "Si sono allenati in gruppo e sono recuperati. Quando un giocatore si allena insieme alla squadra sono molto vicini al campo. Entrambi possono essere utilizzati ma devo valutare la loro tenuta dopo un periodo di inattività".

PUSSETTO E DE PAUL - "Pussetto si sta avvicinando per avere i novanta minuti nelle gambe. In questa settimana si è sempre allenato e sta migliorando. A Torino è entrato bene ed è l'attaccante che più degli altri può adattarsi anche sull'esterno. De Paul è stato condizionato dall'espulsione alla terza giornata e poi gradualmente il suo ruolo è cambiato. Con Tudor faceva il centrocampista offensivo, adesso gioca più lontano dalla porta: anche questo gli toglie qualcosa dal punto di vista delle statistiche".

OKAKA - "Come tutti gli attaccanti la componente gol è importante ma non lo vedo condizionato da questo aspetto. Stefano è arrivato, alla soglia dei 30 anni, a una maturità diversa. Se segna o no è meno importante adesso".