Davide Torchia, agente di Daniele Rugani, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a TMW Radio.

Le parole dell'agente di Rugani

Scossa dopo il suo caso?
“Si, al mondo del calcio e anche al mondo dei giovani che pensano di essere invincibili. Se degli atleti professionisti che rappresentano la forza e la vitalità vengono contagiati allora possono essere contagiati tutti. Abbiamo capito anche cosa significa essere asintomatico. Rugani ha avuto 37.4 di febbre per un pomeriggio e dal giorno dopo non ha più avuto sintomi. Ma il tampone è risultato positivo. È stato bravo a stare a casa ed evitare di contagiare altre 50 persone”.

Rugani sereno?
“Si, all’inizio si è dispiaciuto di aver preso il virus. È rimasto in quarantena e poi si è anche preoccupato. Aveva paura di veder crescere i suoi sintomi di giorno in giorno. Appena ha appreso la sua positività è rimasto a casa come è giusto che sia. Gli ho spiegato che era tutto fermo e che non si stava perdendo nulla. Deve pensare a star bene. Quando ha visto quella linea di febbre, Daniele è andato al J-Hotel ed ha passato la notte li. Poi ha chiamato i dottori che hanno effettuato il tampone”.

 Insegnamento? "Probabilmente la gente comune non farà il tampone con 37 di febbre. È impossibile fare previsioni ed è per questo che è importante restare a casa. Sono favorevole al fatto che ci aiutino i militari. Devono controllare la gente che sta in giro. Ieri a Brescia ci sono state 700 persone denunciate".