a cura di Domenico Cervo

La Juventus ha rotto con il passato. Andrea Agnelli ha scelto Maurizio Sarri come guida tecnica per le prossime tre stagioni. Già, proprio così. Il successore di Massimiliano Allegri sarà colui che, nella stagione 2017/18, era riuscito a totalizzare novantuno punti e a tenere aperto fino alla fine un campionato avvincente alla guida di un Napoli bellissimo e a tratti straripante. 

Due visioni del calcio in netta antitesi. Gioco pratico, quello di Allegri, forse poco bello da vedere, basato sulla solidità difensiva e sulle giocate individuali dei molti campioni a disposizione, inseriti in un impianto tattico poco strutturato, senza dogmi e totalmente libero da qualsiasi direzione preordinata.

Gioco di posizione, possesso palla efficace, difesa con i piedi sulla linea di metà campo, pressing orientato sul pallone, riduzione degli spazi tra i reparti sono i dogmi del fu “Comandante” Sarri.

Con la mossa Sarri, la Juventus ha intrapreso la strada della discontinuità. Un nuovo ciclo capace di produrre vittorie importanti proponendo nei limiti del possibile un calcio attraente, efficace, offensivo e di livello europeo.

Come giocherà, quindi, la nuova Juventus di Sarri?

Partendo dal presupposto che la rosa è difficilmente migliorabile, salvo colpi di scena in stile Ronaldo sul fronte mercato (vedi trattativa con Pogba), è difficile in questo momento prevedere il sistema di gioco che verrà adottato e, soprattutto, come verranno utilizzati i campioni a disposizione.

Siamo sicuri invece che Sarri cercherà di radicalizzare la mentalità dei suoi nuovi calciatori, allenandoli a produrre un certo tipo di calcio (fondato sui dogmi di cui abbiamo parlato prima) e rendendoli consapevoli che sia la strada migliore per conseguire i risultati prefissati.

Non commettiamo, però, l’errore di pensare che la nuova Juve sarà una replica del Napoli del triennio sarrista.

La rosa della Juventus, per qualità tecniche e tattiche, somiglia molto di più a quella del Chelsea 2018/19 che a quella del Napoli 2017/18 composta esclusivamente da calciatori di sistema. La stagione londinese, infatti, ci ha mostrato come il tecnico toscano sia capace di plasmare la sua filosofia di gioco a seconda dei calciatori che ha a disposizione in rosa.

Lascerà, quindi, ampio spazio ai top player in grado di fare la differenza, liberandoli da alcune costrizioni tattiche a cui eravamo abituati.

Ipotizzando l’utilizzo del 4-3-3, il tecnico di Bagnoli lavorerà incessantemente sulla linea di difesa, sistema quasi perfetto e suo riconoscibile punto di forza. Calciatori come Bonucci, Chiellini, Cancelo e Alex Sandro abituati a giocare in marcatura e a coprire vicendevolmente la profondità saranno chiamati ad un duro lavoro per adattarsi al nuovo sistema difensivo.

In fase di non possesso sarà richiesto alla linea difensiva di rimanere alta, in modo da comprimere gli spazi, aggredire il possesso avversario con gli altri due reparti e tenere in fuorigioco gli attaccanti che cercano la profondità. L’obiettivo è sempre quello di impedire una risalita veloce agli avversari, coprendo immediatamente la palla e chiudendo la giocata più pericolosa. Sotto la metà campo difensiva, la linea a quattro dovrà spostare l’attenzione dal recupero palla alla protezione della porta mantenendo una linea unita e cambiando ogni volta assetto in base a come si sposta la palla.

Il ruolo di vertice basso di centrocampo, fondamentale nel sistema, sembra essere cucito su misura per Pjanic. Il bosniaco non avrà problemi in fase di possesso a gestire la manovra sia nel gioco corto che lungo. Possiede grandissime qualità tecniche che gli permetteranno di gestire i tempi e scegliere in che modo avviare l’azione e rifornire gli attaccanti. Avrà bisogno invece di tanto lavoro per conoscere a memoria i movimenti della linea difensiva per: essere il primo a lottare sulla seconda palla proveniente dai disimpegni dei compagni, per fornire copertura e assorbire i tagli delle mezzali avversarie lasciate libere dalle uscite dei terzini che si staccano dalla linea in chiusura.

Ampia scelta per le due mezzali che affiancheranno Pjanic. Sarri potrà scegliere tra calciatori con diverse caratteristiche fisiche e tecniche in base alla partita che andrà ad affrontare. Una squadra più bilanciata con Matuidi o molto più offensiva con Ramsey. Non è da escludere la strada intrapresa da Allegri in merito alla trasformazione di Bernardeschi in quel ruolo.

È sicuro invece che una costante del gioco della Juve di Sarri sarà l'abbassamento dell'ala e il conseguente inserimento della mezz'ala in modo da costringere la difesa avversaria a muoversi costantemente e a liberare i calciatori più pericolosi negli ultimi 25 metri.

Non resta che chiederci: in che posizione giocherà Ronaldo?

Al momento ci sono due ipotesi: Sarri chiederà a Cristiano Ronaldo di giocare da prima punta e gli affiancherà due ali veloci e tecniche o cercherà di farlo coesistere con Dybala (o col fedele Higuain) chiedendogli di partire più largo?

Le prossime settimane e soprattutto il mercato ci sveleranno quale teoria sarà quella corretta.