Cento minuti in campionato, due tiri in porta, un gol. In Champions, 121’ in campo, due occasioni e un gol. L’integrazione di Mauro Icardi al Psg procede su ritmi spediti, e senza rancori nei confronti dell’Inter. “Non mi aspettavo neppure tanto affetto da parte dei tifosi – spiega l’argentino in esclusiva per la Gazzetta dello Sport -, mi hanno accolto bene fin dal primo riscaldamento al Parco dei Principi. Ho avuto poi la fortuna di giocare subito contro il Real Madrid, prima di un lieve infortunio. Ora sto bene, la macchina è ripartita, anche se devo continuare a lavorare perché ho avuto un periodo estivo complicato e non ero al cento per cento quando sono arrivato a Parigi”.

E se agli ottavi il Psg dovesse affrontare l’Inter?

“La vivrò nel migliore dei modi. Se toccherà a me andare in campo, da professionista darò il massimo per difendere la mia nuova maglia”.

Lei è arrivato al Psg in prestito con diritto di riscatto. Pensa di restare al termine della stagione?

“Per quest’anno sono al Psg e il mio obiettivo è dare il massimo per questa maglia. Poi a fine campionato, verso maggio o giugno, vedremo che succede. È ancora presto per dire qualcosa”.

Meglio allora che l’Inter si concentri sul campionato?

“No, all’Inter non posso che augurare sempre il meglio in ogni competizione. A Milano ho ancora tanti amici”.

Lei si è ambientato subito bene. All’Inter invece Lukaku sta vivendo di alti e bassi. Perché secondo lei?

“Non mi sembra Lukaku stia vivendo un momento di difficoltà. Anzi, mi pare abbia iniziato bene, segnando subito un paio di gol. Poi anche lui si è infortunato e magari questo fatto ha sollevato le solite critiche. Ma non è facile per nessuno giocare in Italia”.