Il Chievo è ormai retrocesso, e la linea di Di Carlo da qualche giornata è ormai chiara: lanciare i giovani, anche se questo ha comportato scelte come accomodare in panchina senatori dello spogliatoio come Sorrentino e Giaccherini. In un'intervista a Tmw, il tecnico del Chievo ha spiegato così le sue scelte. 

I GIOVANI E VIGNATO - Sono molto contento di avergli dato la possibilità di giocare, perché sono bravi. Il settore giovanile del Chievo è consolidato, ma poi conta sempre la prima squadra. Abbiamo inserito giovani come Vignato che ha qualità da calciatore importante: vede la giocata prima degli altri, manda in rete i compagni e non gli ho regalato nulla. È un calciatore che ormai sa di certezza. Un calciatore che potrebbe giocare in una squadra medio alta della Serie A”.

SORRENTINO E GIACCHERINI - “Il giorno dopo la retrocessione contro il Napoli ho ringraziato tutti per l’impegno che ci avevano messo. Sorrentino e non solo, dicendo a tutti che da quel momento sarebbe stato giusto dare spazio a giovani nel ruolo Giaccherini ma anche di Sorrentino che ho sempre ringraziato per la loro professionalità. Ringrazio tutti coloro che sono rimasti fuori nelle ultime partite perché si stanno allenando con grande professionalità”.

PELLISSIER - Per me è un onore averlo allenato dieci anni fa e anche quest’anno rimettendolo al centro del progetto. Ha cambiato la mentalità e lo spirito della squadra. Peccato che a gennaio si sia infortunato. Lui per il Chievo è come Totti per la Roma. Fargli finire la stagione con la fascia da capitano è giusto. Anche se in Serie B il prossimo anno avrebbe potuto fare venti gol”.

L'INTER - "Conosco la mia squadra, il mio gruppo. Daremo filo da torcere all’Inter”.