di Lucio Napolitano

Sarà decisiva, la giornata di oggi, per capire il futuro a breve e medio termine di Nicolas Nkoulou. E, con esso, anche capire come e se modificare la sua gestione al Fantacalcio.

Ieri nessun passo avanti da parte del diretto interessato è stato fatto per muovere le attese e fatidiche scuse a gruppo, staff tecnico e società. Il processo di "riabilitazione", difatti, dovrebbe muovere esattamente in quest'ordine: prima un passaggio dinanzi all'intera rosa di dei compagni, poi via via sino alla riappacificazione completa.

Ieri il difensore si stava allenando, come sempre, a parte, rispetto ad una seduta a cui hanno preso parte anche Belotti, Izzo e Sirigu, rientrati dagli impegni con l'Italia, e Lyanco, reduce dal Brasile. Oggi, invece, rientreranno i vari Lukic, Laxalt Aina e Ujkani a loro volta impegnati in Nazionale. Al Filadelfia, quindi, nel pomeriggio per il consueto allenamento del giovedi ci sarà il pienone, e Nkoulou avrà quindi occasione di avere dinanzi a sé tutti i suoi compagni. Sarà quello - almeno così si aspettano i vertici granata e i fantallenatori - il momento giusto per iniziare la pace. Nkoulou dovrà spiegare i perché del suo progressivo allontanamento del gruppo, il caso calciomercato che l'ha riguardato, e farsi nuovamente accettare. Sperando, quindi, di essere nuovamente riammesso anche da Mazzarri, per il quale al momento - e sempre se si farà perdonare - però il camerunense è l'ultima scelta. 

Davanti a lui, nel ruolo di centrale della difesa a tre, ci sono sia l'affidabile Djidji che il pienamente recuperato Lyanco. E se anche Nkoulou dovesse essere reintegrato, dovrebbe in primis iniziare un percorso, quello di apprendimento tattico, interrottosi a fine luglio, e poi scalare le gerarchie, per riprendersi una maglia da titolare che sicuramente merita, ma che al momento non è sua.

Insomma, una situazione simile a quella creatasi tra Icardi e l'Inter nello scorso anno: il top del reparto che resta fuori, e la società che gli preferisce calciatori magari di livello inferiore, ma non per questo meno importanti. Con una grande differenza, però: in tal caso la società e i compagni sono pronti a fare un passo indietro, se Nkoulou ammetterà i suoi errori. E, chissà, se tutto dovesse andare per il verso giusto, Cairo potrebbe anche decidere, tra qualche tempo, di rinnovare il suo contratto, in scadenza 2021. Una mossa propedeutica, magari, ad una cessione, futura, ma comunque non prima del giugno 2020. Anche perché la volontà del ragazzo ormai è chiara: andar via, come spiegato nel suo ultimo comunicato, in cui dice che "le promesse sono difficili da mantenere [...] i miei dirigenti hanno rifiutato la mia partenza ancora per questa estate", ma anche "mi rimetto al lavoro senza che questi problemi ostacolino né la mia motivazione né la mia professionalità, e ancor meno l’ardore di difendere i colori del Toro, perché la sua storia e i suoi colori lo meritano”.

E, di certo, anche i fantallenatori che tanto lo hanno apprezzato in questi suoi eccellenti due anni in Italia.