E' arrivato con un po' di ritardo, rispetto alle aspettative, Ante Rebic, ma non per questo non avrà meno spazio. Anzi, probabilmente porterà a casa un buon minutaggio, partendo dalla panchina, già contro la sua ex squadra, il Verona, domenica sera. In una gara che inizierà a dire qualcosina anche in merito alle gerarchie dell'attacco rossonero che sarà. E che interesserà non poco i fantallenatori. Che aspettano, inevitabilmente, bomber Piatek, ancora a secco dopo un'estate pessima, a livello realizzativo. Giampaolo, però, ci sta lavorando: il polacco non è certamente il suo centravanti ideale, ma messo nuovamente al centro di un tridente mobile (sarà 4-3-2-1, e non 4-3-3) che lavora per portare di più al tiro il riferimento centrale, potrà sbloccarsi. 

Ai suoi fianchi, nell'ipotetico terzetto titolare dell'immediato futuro, ci saranno Suso sul centro destra e Rebic sul centro sinistra. Il croato potrà agire quindi nel ruolo che, anche da casa Eintracht, resta quello ideale per lui. Il DG dei tedeschi ha dichiarato "La posizione migliore per lui è esterno a sinistra, ma può giocare benissimo anche come secondo attaccante. Ha qualità tecnica, usa destro e sinistro senza distinzioni e la velocità lo rende imbattibile".   

Insomma, Rebic-Piatek-Suso per finalizzare. Ma al Bentegodi non sarà cosi: Castillejo e Calhanoglu si giocano una maglia, nel ruolo di ala sinistra al posto del 18, con lo spagnolo che nelle ultime ore sembra poter scalare le gerarchie. La sua presenza, inevitabilmente, terrebbe fuori uno tra il turco e Paquetà. Insomma, ballottaggi serrati, ora che la rosa è completa, con Calhanoglu e Paqueta che alla lunga se la giocheranno per giocare da mezzala di inserimento, e Rebic - pronto a giocare nella ripresa già domenica - che dovrebbe sopravanzare stabilmente tutti gli altri davanti. A quel punto, Castillejo rischierebbe di perdere diverso appeal, retrocedendo nelle gerarchie, anche perché prima o poi tornerà in condizione anche Bonaventura, che oltre che da esterno sinistro del tridente, potrebbe fare anche la mezzala, al posto di Paqueta. Insomma, non solo Castillejo, ma anche Calha potrebbe giocar meno. E senza Coppe, per quest'anno, il rischio sarà tangibile a maggior ragione. 

E Rafael Leao? Vista la concorrenza ancor più fitta sulle ali, potrebbe doversi accontentare del ruolo di vice Piatek, seppur con caratteristiche completamente diverse. Discorso diverso, invece, per Castillejo, che essendo un mancino potrebbe anche partire da destra e sostituire, in caso di necessità, il suo connazionale Suso. Retrocedendo anch'egli, quindi, a ruolo di riserva di un titolare. Insomma, Suso-Castillejo, Piatek-Leao e Rebic-Calhanoglu potrebbero essere i nuovi testa a testa del Milan che verrà. 

Ma non necessariamente a partire da Verona-Milan.