La riunione di ieri di Scaroni e Antonello in Municipio 7 a Milano, assieme ai residenti di San Siro sul tema del nuovo stadio, non è andata esattamente come i club auspicavano. Accoglienza perplessa sul nuovo progetto di riqualificazione dell’area con il nuovo stadio, e all’indomani a Tgr Lombardia l’ad nerazzurro ha parlato anche delle riserve della Soprintendenza: “Siamo sorpresi dal parere della Soprintendenza su San Siro. Qualche mese fa, intorno ad aprile, abbiamo avuto con loro un incontro in cui sembrava che lo stadio non fosse oggetto di alcun vincolo. Vogliamo capire un po’ meglio, siamo aperti al dialogo con loro. Ci farà piacere incontrarli di nuovo. Il distretto di San Siro non è più all’altezza della città di Milano, una città che sta cambiando”.

L’amministrazione sembra fare il tifo per l’opzione Sesto San Giovanni, ma il dirigente interista ammette di non averla mai presa in considerazione: “Piano B? Per noi il progetto è un nuovo San Siro a San Siro. Affronteremo i prossimi passi insieme alle istituzioni e cercheremo di capire se sarà ancora fattibile questo obiettivo. Chiaro che di fronte a limiti oggettivi e invalicabili dovremmo sederci insieme e capire quali potranno essere i prossimi passi".