Ha parlato Moise Kean a Sport Bible. L'attaccante della Juventus ha raccontato che all'inizio non era attaccante: "Da ragazzo volevo essere centrocampista, ma mio padre non era d'accordo, mi diceva sempre che avrei dovuto indossare la 9. Alla fine ha avuto ragione lui".

Mamma fondamentale: "Ha voluto che prima studiassi, ma non era facile combinare la scuola con il calcio. Alla fine il mio desiderio di diventare calciatore a tutti i costi ha prevalso su tutto. Mia madre è orgogliosa del mio percorso e non avrei mai potuto farcela senza la mia famiglia".

La svolta della carriera: "Quando sono arrivato alla Juventus ho capito che le cose sarebbero cambiate. Sono consapevole del fatto che indosso una maglia che comporta delle responsabilità, ma non è un peso. Sono concentrato sul mio percorso".

Su Cristiano Ronaldo: "Cerco di osservare quello che fa in allenamento e di imparare da lui. Ma non gli chiedo consigli. Non sono il tipo".

Idoli: "Sicuramente Drogba. Era uno dei miei idoli, guardavo come si muoveva e quanto segnava. Mentre in Italia dico Balotelli, soprattutto durante i suoi anni all'Inter". 

Tempo libero: "Le mie giornate? Sono piuttosto normali. Mi alleno al mattino, poi torno a casa e dormo: devo ricaricare le pile. Poi gioco alla playstation, guardo la tv, seguo il basket e la NFL".

Sogno per il futuro: "Vincere la Champions League. Ma ciò che ti insegnano alla Juventus è dare sempre il massimo in ogni sfida, qualunque forma assuma".