L'ennesima estate caldissima del calcio italiano è ormai agli sgoccioli, ma nei prossimi giorni vivrà uno dei momenti più delicati: il Collegio di Garanzia dello Sport ha rimandato a dopo il weekend la decisione relativa ai ricosi presentati da Ternana, Pro Vercelli, Novara, Catania e Siena relativamente alla decisione della Figc di bloccare i ripescaggi in Serie B e dunque realizzare un campionato a 19 squadre. Dall'esito di tale decisione dipenderà la scelta sul format non solo del campionato cadetto, comunque già iniziato, ma anche della Serie C: la Lega Pro, infatti, ha deciso di rinviare il sorteggio per la composizione dei calendari in attesa di una decisione definitiva.

A spiegare l'operato del Collegio ci ha pensato Franco Frattini, presidente in carica: "Siamo giunti a una conclusione di riflettere su tutti gli argomenti che le parti ci hanno presentati in tre ore e mezzo di discussione. Non sarebbe stato serio decidere in un'ora e mezzo. Io per primo non avevo un'idea che avevo maturato prima, abbiamo ascoltato, rifletteremo. Credo che tra lunedì sera, massimo martedì mattina decideremo in via definitiva".

Questo, invece, il pensiero dell'avvocato Giulio Napolitano, legale della Figc: "Non c'è nell'ordinamento sportivo nazionale e federale nessuna norma che regoli l'integrazione dei campionati e i diritti al ripescaggio. Il commissario aveva non solo il potere ma anche il dovere di adottare tutti gli atti per il funzionamento della Federazione. Tra gli atti necessari ci possono anche essere atti di carattere regolamentare. Quanto fatto da Fabbricini è perfettamente coerente con il suo mandato. È stato deciso di far giocare la Serie B alle sole squadre che hanno maturato il diritto di giocarlo sul campo".

A seguire, infine, la posizione della Lega B spiegata dagli avvocati Avilio Presutti e Marco Laudani: "Non si può invocare un provvedimento come sbarramento a qualsiasi attività. Oggi c'è perfetta assonanza tra la posizione della Lega e quella della Figc. Il campionato andava disputato a 19 squadre. Tutto cambia solo se il collegio ci dice se si può o meno modificare l'ordinamento. Se esiste un organo straordinario e non un commissario ad acta, va da sé che quel soggetto incorpora tutti i poteri che l'ordinamento che lui va ad applicare gli assegna".