Adriano Galliani è chiarissimo: la stagione calcistica va conclusa. Quando e come saranno le autorità scientifiche a stabilirlo, ma annullare i campionati in corso rischiano di far saltare l'intera industria calcistica. A Radio 24, l'attuale ad del Monza ha spiegato di come il club lombardo abbia gestito l'emergenza coronavirus e le soluzioni che auspica per questo periodo complicato. 

IL MONZA - "Abbiamo vinto il campionato, per cui faremmo ricorso ovunque: mi auguro possa finire nei prossimi mesi, se poi qualcuno ci recupererà vada giustamente in B. Ma non si può pensare che il Monza, dopo gli investimenti e i punti fatti, resti in Serie C e l'ultima della B resti in B. Sono fautore nel concludere anche tra tre mesi, condivido la posizione di Infantino e toccherà al Governo decidere. Non voglio ricominciare domani, se la comunità scientifica mi dice due mesi, ricomincio tra due mesi".

LA STAGIONE SI DEVE CONCLUDERE - "Strano che questa cosa l'hanno capita tutti, ma non la Lega di A. Finendo i campionati ci sarebbe il minor danno possibile, altrimenti il calcio rischia di saltare. Vedo una stagione che si concluderà in autunno senza pubblico, ma con tutti i ricavi da sponsor e diritti tv, ed una prossima senza pubblico, se non tutto l'anno quasi. E credo si debba cambiare la legge Melandri e se serve vendere la Serie A un anno solo. Il calcio a porte chiuse è terribile ma così si consente alle società di non fallire". Galliani dà anche dei suggerimenti per le prossime stagioni: "Ci vorrebbe qualcuno che abbia delle intuizioni. Nel 2022 si giocano i Mondiali in Qatar e si potrebbe giocare nell'anno solare, come in Sudamerica. Si potrebbe disputare il campionato da febbraio a novembre: non succederebbe niente e poi si andrebbe a fare i Mondiali".

A CHI E COME VANNO TAGLIATI GLI STIPENDI - "Fare qualcosa di sistema è molto difficile, si deve guardare caso per caso. Chi guadagna 60 milioni di euro deve fare un sacrificio in più, bisogna fare qualcosa di mirato. Mi spiace citare Cristiano Ronaldo, ma non puoi trattarlo come un giocatore della Juventus under 23. Bisogna parlare con tutti, uno ad uno, non si può tagliare qualche mese di stipendio a tutti indistintamente. Credo che debbano capirlo calciatori e presidenti. Noi del Monza abbiamo tagliato del 50 per cento lo stipendio solo ai giocatori della prima squadre e all'allenatore, non al massaggiatore o a chi, con una riduzione del genere, avrebbe avuto problemi a fare la spesa".