Torna a chiarire la sua posizione come presidente dell'Aiac, l'assoallenatori, Renzo Ulivieri, parlando a Radio Punto Nuovo della trattativa con la Lega per il taglio agli stipendi: “Ho fatto un discorso generale su quel comunicato. In un momento come questo c’è da guardare alle fasce più deboli, coloro che hanno stipendi normali anche all’interno delle società professionistiche. Come assoallenatori cercheremo di sostenere le fasce più deboli, ma credo debba essere un discorso generale. Ho riportato ciò che dovrebbe essere il pensiero di tutti noi in una situazione come questa: cerchiamo di aiutare chi è in difficoltà. A me non piace mettere sul piano delle contrapposizioni certi argomenti, ho scritto una lettera garbata al Presidente della Lega appellandomi al suo senso di umanità, perché è quello a cui bisogna pensare adesso. Adesso, l’urgenza è dare una mano alle persone che sono in difficoltà, fuori ed all’interno del calcio”.

Ulivieri: "C'è chi guadagna per campare la famiglia"

Qualcuno si è rivolto a voi? "Quelli più in difficoltà. D’altra parte l’ho spiegato, è un rapporto individuale con le società. Quelli più deboli che guadagnano per far campare la famiglia – a stento – ci hanno chiesto aiuto. Credo che non debba neanche andare sul tavolo di una trattativa questo discorso”.

Soglia limite per trattative? "So quello che prendono dalle nostre parti, dai 250 ai 300 euro al mese gli istruttori delle scuole calcio. Chi sarà nelle condizioni per entrare nel discorso dei 600 euro, può andare avanti per un mese. Poi dobbiamo vedere il discorso del mondo dilettantistico, che è ancora più grosso, perché ci sono società che si reggono su un presidente che si impegna, altri hanno tante difficoltà”.

Come ne uscirà il calcio? "La logica è quella del mercato e della concorrenza, si fanno concorrenza fra di loro per prendere un calciatore ed il costo aumenta. A me non garba tanto, credo ci debbano essere altri parametri. Questa logica che ha portato alla lievitazione dei costi, può essere anche rivista, ma dipende da coloro che hanno in mano le chiavi del mercato. Quando riapriranno le fabbriche, riaprirà anche il calcio. Rischiamo di navigare nel privilegio e potrebbe provocare disaffezione, ma comunque sarà il Governo a decidere, non Lotito ed i medici stabiliranno i tempi giusti”.