Interrogato via Instagram da Pierluigi Pardo, Antonio Cassano ha provato a dare una spiegazione alla sua forma non sempre ottimale quando era calciatore: "I miei piatti preferiti sono gricia, carbonara e amatriciana. Ora hai capito perché ero in quelle condizioni a Roma?". 

Al Real Madrid le cose cambiarono: "Con Don Fabio Capello feci una delle mie migliori preparazioni estive, persi dieci chili arrivando a pesarne ottantadue. L'avventura con lui al Real Madrid cominciò nel migliore dei modi. Mi fece giocare titolare le prime due partite della stagione, poi mi mise in panchina alla terza per farmi riposare. Io però mi arrabbiai con lui. Devo chiedere scusa a Capello, quante gliene ho fatte passare".

I compagni al Real: "Beckham era un grandissimo calciatore, ma soprattutto è una grandissima persona. Era una rock star, conosciuta in tutte le parti del mondo, ma rimaneva umile. Io ero più bello di lui, di poco. Van Nistelrooy era uno degli attaccanti più forti del momento, ma al Real non giocava perché c'era il Ronaldo il Fenomeno. Lui era una roba fuori dal mondo".

Cassano ha incrociato ai tempi della Roma Guardiola: "Lui è un mio amico, siamo stati insieme a Roma. Un'estate ero a Monaco per un torneo. Mentre cenavo al terzo piano di un albergo mi sento chiamare più volte ed era Guardiola che voleva salutarmi e voleva che raccontassi agli altri il casino che facevamo insieme a Roma la sera. Pep è stato un giocatore fantastico, e un allenatore grandioso. La sua grande forza è riuscire a convincere i top player della squadra a giocare nel suo modo. È l'unico al mondo ad avere questo carisma". 

Ma se diventasse D.S., il tecnico sui punterebbe sarebbe un altro: "Se un giorno diventerò direttore sportivo farò di tutto per portare Bielsa nella mia squadra. Lui è un rivoluzionario del calcio, è una persona disciplinata, ha personalità. Mi piacerebbe lavorare con lui".