C'è un piccolo problema che riguarda il mondo arbitrale in una eventuale ripartenza del campionato: la possibilità di dover ripartire senza Var è concreta, anche perché per la tecnologia al momento si usano ambienti angusti, oltre ad operatori che lavorano vicini ad altri.

Sull'argomento è tornato il presidente dell'Aia, Nicchi, in un'intervista rilasciata a TMW Radio: "Si riparte senza o con Var? Non me ne frega niente, e lo dico in franchezza. Se ci sarà sarà ancora più bello, perché anche in tempo di guerra non si buttano via le conquiste. Ma se non ci sarà è perché non avremo ambienti in cui si possa operare. Quando dicevamo della sala VAR a Coverciano è per questo, sarebbe tutto diverso se operassero tutti da lì. Ma oggi si lavora in stanzine piccole, e anche lì serve sicurezza, perché ci sono anche gli operatori. Dobbiamo tutti fare dei sacrifici: pure se il calcio ripartisse senza VAR, non ce ne preoccuperemmo. Se c'è bene, sennò si va avanti lo stesso".

NESSUN ARBITRO POSITIVO AL CORONAVIRUS - "No, non tra gli arbitri in attività. Abbiamo avuto decesso di persone care a noi e all'associazione, grandi persone del passato che ci hanno lasciati. Siamo stati toccati da vicino, ma fortunatamente gli arbitri, intesi come atleti, sono usciti indenni. Anche perché abbiamo rispettato le regole: abbiamo passato giorni complicati, anche quando ho dovuto parlare con le sestine che avevano arbitrato le ultime partite giocate, in cui sono venuti fuori contagiati. C'era ansia, non è stato semplice. Poi per fortuna l'Altissimo ci ha dato una mano e almeno su questo ne siamo venuti fuori. Facciamo gruppo, e stiamo pronti per una grandissima ripartenza, che sono convinto ci sarà. Dobbiamo sperarci tutto: se tra una settimana ci dicono che si riparte e non siamo pronti, siamo fuori ma siamo anche in mezzo alla strada".

CALCIO D'ESTATE - "Se la stagione di solito finisce al 30 giugno, questa volta potrebbe finire più avanti. A noi va benissimo, non c'è problema. Agiremo con deroghe, farò quello che la mia autorità mi impone di fare".