Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Bergamo Tv. Queste le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.

"Dobbiamo essere sinceri, stiamo passando a un'altra storia, irripetibile e incredibile. L'esperienza che stiamo facendo è altrettanto unica, l'ambizione per ogni società di Serie A è andare in Champions League. È stato fatto un lavoro incredibile, dobbiamo prenderla con un altro spirito, ieri sera potevamo vincere, tra rigore ed errore difensivo. Ma lo spettacolo di ieri sera di San Siro, da parte di pubblico e tifoseria, è stato incredibile. Siamo in Champions League, ogni partita è una lezione, andiamo all'università. Stiamo imparando sempre di più, siamo invidiati da tutti, parlano di noi come modello, come gioco, come struttura societaria, per lo stadio nuovo... Per noi è un momento magico, prendiamolo per quello che è. Il primo obiettivo è la salvezza, poi quello che viene di più è fantastico. Non dobbiamo mai perdere di vista l'obiettivo, son le radici. Dobbiamo essere umili. La Champions ci sta facendo imparare cose che non conoscevamo. L'Europa League è un'altra cosa. In termini strutturali, di impostazione, del gruppo che è l'UEFA e che onestamente non mi aspettavo. Dopo ogni partita siamo sicuri di poter migliorare in campionato.

Sfida con il City? Grandissima squadra, super allenatore, per noi era impensabile di potere avere questo confronto. Secondo me giocheremo da Atalanta, già ieri sera rispetto alla prima partita è andata meglio. Dobbiamo prenderla come opportunità di crescere. Il livello generale dell'organizzazione della competizione è unico. Quando sono venuti a Bergamo per il parere favorevole di giocare in casa abbiamo capito che è un altro mondo. Noi pensavamo fosse come l'Europa League, invece la gestione della gara è tutto sotto il loro controllo. Devi ubbidire alle regole del gioco, c'è un'altra disciplina. In campo trovi dei fuoriclasse, la competizione vera a livello mondiale è quella. Partecipare come Atalanta è inimmaginabile oggi, per i tempi che sono, rispetto al passato".