Medhi Benatia, ex difensore della Juventus, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport:

Le parole di Benatia

«A Doha si può uscire per la spesa e per correre mezz’ora al giorno. Ci sono restrizioni meno rigide che in Italia, prese appena si sono contati i primi 40 casi, per evitare il diffondersi del contagio come è accaduto in Europa. Però la scuola, i bar e i ristoranti sono tutti chiusi. Il club ci ha chiesto di restare, in attesa della ripresa, per evitare la quarantena al rientro».

Dybala?

«Ho sentito sia lui, sia Rugani, sia Blaise (Matuidi, ndr), tutti contagiati: sono come fratelli perché insieme abbiamo vinto tante battaglie. Li seguo, loro lo sanno. Sarò per sempre legato alla Juve, un grande club che sa creare questo clima familiare. Mi hanno detto che stanno meglio, ma ho avuto paura per loro: quando il virus colpisce una persona a cui sei legato ti fa più impressione. Dybala è sereno: lo ammiro tanto, e non parlo del calciatore che è un top player, ma del ragazzo, educato e sempre propositivo».

Pjanic?

«Mire è uno tra i più grandi amici che ho al mondo e nel calcio. Abbiamo compiuto un percorso comune alla Roma e poi alla Juve: l’ho visto crescere, quando è arrivato in giallorosso era giovane, già forte ma gli mancava ancora qualcosa per avere continuità. Alla Juve è maturato e ha fatto il salto definitivo: ha cambiato il modo di giocare, è diventato più cattivo, meno bello ma più utile. Io glielo dico sempre: quando tu stai bene, la squadra gioca bene...».

Addio in estate?

«No, ha ancora tre anni di contratto e alla Juve sta bene. E’ vero che a ogni mercato ha la possibilità di andare via: c’è il Psg interessato a lui, prima ancora lo ha cercato il Real ma, alla fine, lui ha prolungato con il club bianconero. Ha prevalso il suo amore per la Juve, dove sente la fiducia: nello spogliatoio è uno dei senatori, sa farsi ascoltare e rispettare. Poi, lo sappiamo, le situazioni possono cambiare, il club può decidere di cederlo. Ma se dipende dal giocatore, resta a Torino: a me non ha mai detto di voler cambiare aria, anzi. Con la Juve ha cambiato mentalità: adesso gioca per vincere, sempre».