Tre punti dal peso specifico immane, quelli rimediati ieri a tempo scaduto contro il Genoa. Ma anche la consapevolezza di quanto la coperta, soprattutto a centrocampo, sia corta, per Gattuso, che a ridosso della gara ha perso anche Biglia. Il Milan della rinascita, anche tattica, dovrà ripartire senza il suo volante: la cui assenza dai campi, peraltro, non sarà breve.

"Il 3-5-2? Una scelta fatta per tutti gli infortuni che ci sono capitati, ma potevamo fare meglio soprattutto nel primo tempo. Tutto sommato comunque è andata bene, considerando che avevamo provato questa soluzione solo il giorno prima del match. Se ha pesato l'assenza di Biglia? Penso di no, perché Bakayoko ha fatto una grande partita. Purtroppo però Biglia starà fuori a lungo". Parola di Ringhio, che ieri per la prima volta, alzando Laxalt a centrocampo, e allargando leggermente Musacchio, ha usato la linea difensiva a tre. Un'impostazione già sporadicamente impiegata da Montella, che però inevitabilmente prevede che vengano spostati, dalla loro posizione naturale, sia Suso - impiegato largo a destra - che Calhanoglu - schierato intermedio di sinistra -.

E ieri, in effetti, il nuovo modulo, che ha subito sostituto il 4-4-2 che non aveva sfigurato contro la Sampdoria, ha funzionato a metà. Al di là dei tanti giocatori costretti a giocare fuori posizione, questa impostazione rischia di tenere inevitabilmente fuori almeno uno tra Bonaventura e Calhanoglu. Contro l'Udinese, però, nel prossimo turno Jack ancora non ci sarà, con tutta probabilità. Del recupero del suo numero 5 Gattuso ieri ha detto "Ci proviamo,ma inutile che stiamo li ad insistere, preferisco avere giocatori al 100%". La verità è che anche Calha e Kessie sono incerottati, e continuano a scendere in campo imbottiti di antiinfiammatori. Non a caso le prestazioni di entrambi non sono all'altezza: e visto che il rientro di Biglia non sembra così prossimo, Gattuso potrebbe nuovamente cambiare modulo. 

D'altra parte il polpaccio destro di Biglia lo terrà fuori almeno per un mesetto: necessario, quindi, lavorare alle alternative. Una, la più immediata, prevede la sua semplice sostituzione con Bakayoko, che in estate era arrivato appunto con quell'intento. Nel 4-4-2, quindi, l'ex Chelsea farebbe coppia con Kessie, mentre Suso agirebbe a destra, e uno tra Laxalt e Bonaventura (che però, come dicevamo, a Udine non ci sarà) a sinistra. Fuori, quindi, resterebbe Calhanoglu. In difesa, ovviamente, senza Caldara (che rivedremo solo nel 2019) e Calabria (distorsione alla caviglia, rientro dopo la sosta) le scelte sono forzate o quasi, in attesa del pieno recupero di Conti. L'handicap? La scarsa capacità a impostare, visto che sinora buona parte delle azioni erano partite, appunto, dai piedi del regista argentino e del fantasista turco. Ecco perché in questa fase molti tifosi chiedono che si passi al 4-2-3-1. Che verrebbe impostato, più o meno, così.

Qui, invece, il neo verrebbe rappresentato dal ritorno in panchina di Cutrone, che diventerebbe il compagno di reparto di Higuain non di default, dal 1', ma nuovamente a gara in corso. L'obiettivo, quindi, sarebbe semmai quello di rinvigorire Calhanoglu, al suo peggior inizio di stagione in carriera: il tutto in attesa di gennaio, quando nel ruolo di trequartista centrale poi giocherebbe Paquetà, in arrivo dal Brasile. E in mezzo? Ancora Kessie e Bakayoko, senza un vero e proprio regista. Anche perché i due epurati di lusso della rosa, Montolivo e Bertolacci, continuano a non essere presi in considerazione. Ed in caso di arrivo di un mediano a gennaio, la loro cessione verrebbe presa nuovamente in considerazione.