Interrogato da La Gazzetta dello Sport, Vincenzo Grifo, centrocampista del Friburgo, ha spiegato come è avvenuta la ripresa degli allenamenti in Germania: "Veniamo divisi in gruppi, quattro giocatori e un portiere. Nei primi tempi per blocchi di ruolo, adesso anche misti, un elemento per ruolo. Faccio stretching a casa, riscaldamento con la cyclette che ho messo sul terrazzo, poi vado al campo già cambiato. Un gruppo ogni due ore: alle 9, alle 11 e così via. Sedute di un’ora o 90 minuti, alternando corsa, tecnica, tiri in porta, uno-due, punizioni. Quando finisco, veloce cambio di maglia ma senza usare lo spogliatoio in comune, torno a casa, a volte anche in bicicletta. Ancora stretching o palestra, per poco, 10-15 minuti. Poi doccia ed è finita".

Ovviamente previsti anche i tamponi: "Ogni tre giorni ci fanno il tampone".

Necessario riprendere il campionato: "Per noi e per la gente. Il pallone manca a tutti. Anche se stai a casa, si può guardare Juve-Inter o Friburgo-Colonia. Il calcio dà tanto, dà emozione: molta gente sarà contenta se si ricomincia".

Grifo spera di andare ad Euro 2021: "Quando sono stato convocato da Mancini quasi sono messo a piangere, sognavo questo fin da piccolo, quando i nonni mi compravano la maglia azzurra al mercato in Italia e avevo solo cinque anni. Dormivo con quella maglia. In nazionale mi sono sempre sentito in famiglia, già dopo poche ore. Non so come finirà l’anno prossimo, per me è importante fare bene qui, con assist e goal. Poi decide il c.t., ma io darò tutto per essere nel gruppo".