Angelo Ogbonna, 31enne ex difensore di Juve e Toro, ma che oggi indossa la maglia del West Ham in Premier League, è stato intervistato in esclusiva da TMW sull'emergenza coronavirus in Inghilterra: "Inizialmente c'era scetticismo qui, l'emergenza è stata gestita in modo superficiale. Credo ci sia stata l'intenzione anche di provare a tutelare il paese economicamente dopo la Brexit. Hanno sottovalutato una problematica globale, seria, grave". 

La pandemia in Italia vista Oltremanica 

"Inizialmente ci deridevano, pensavano che stessimo esagerando ed esasperando la questione. Io vivo a Londra, ma sono da subito stato preoccupato per noi e per la famiglia in Italia. Nell'aria, almeno a Londra, la preoccupazione c'era. Supermercati vuoti, meno gente a giro. Però, Londra non è l'Inghilterra".

Stop al calcio giocato

"Aspettiamo direttive future da parte della FA per capire cosa faremo. Ci sono altre priorità, adesso che anche Johnson è positivo al Covid19, la preoccupazione è cresciuta. 

Ci alleniamo da casa. Abbiamo le nostre direttive, date dallo staff di Moyes, teniamo informato il club quotidianamente. Il problema è che viviamo in appartamento, per alcuni la sistemazione è ancora provvisoria e per una preparazione ad hoc servirà tempo. E' giusto pensare che poi ci vorrà un mese per tornare in forma. La problematica, però, è che adesso non hai modo di allenarti come vorresti". 

La famiglia

"E' una situazione particolare particolare. Vivendo all'estero è anche più difficile, per noi ma per le nostre compagne. Abbiamo già un figlio e ora aspettiamo, tra un mese, il secondo, e per lei è dura. Non c'è il sostegno dei genitori, come in occasione del primo bambino. C'è stata una mano importante lì, anche a livello di presenza, qui siamo limitati. Faccio e facciamo il possibile, ma è chiaro che devi dare la stessa importanza al figlio che c'è, a quello che arriverà, in una situazione diversa, di quarantena".

Messaggio all'Italia

"Io voglio ringraziare i medici in Italia che si stanno prendendo cura delle persone, dei malati, dei contagiati. Di chi rischia ogni giorno. La mia famiglia è a Cassino, la situazione è difficile ovunque ed anche lì. Quella della mia compagna è a Torino, dove quando torniamo siamo quasi in pianta stabile. Sono città bloccate, sembra di vivere un film".

La stagione al West Ham 

"Siamo partiti bene, poi alti e bassi. Ci trovavamo in una posizione competitiva, ora devi combattere per resistere. Fortuna, sfortuna, vedremo come andrà. Noi ci crediamo. Moyes ha sempre fatto un buon lavoro anche in passato. Si è ripresentato con la volontà di prima; per scelte societarie non è andata come sperato, sono felice che sia qui".