La Serie A ci ha provato lo scorso anno, per poi immediatamente riporre l’esperimento in naftalina dopo un solo tentativo. Ma il Boxing Day in Inghilterra continua ad entusiasmare i tifosi, capaci di riempire gli stadi della Premier di famiglie nei gironi natalizi. Un po’ meno entusiasmo tra gli addetti ai lavori, anche se l’attacco di Jurgen Klopp, fresco campione del mondo con il suo Liverpool, ripreso da Daily Mail, più che all’impegno durante le feste è al doppio appuntamento per il Reds.

“È quello che vuole la gente. Nessun allenatore ha problemi a giocare a Santo Stefano, ma giocare il 26 e il 28 dicembre è un crimine”, dice senza mezze misure l’allenatore tedesco. “Nessuno è d’accordo, ma va ancora così. Quest’anno noi giochiamo il 26 e il 29 e ci sembra quasi di essere in vacanza. E capisco tutti quelli che stanno dicendo che non dovrebbe accadere”.

Klopp: "La scienza dice che serve il recupero fisico"

Un vero sfogo quello dell’allenatore del Liverpool, che fa eco alle polemiche di altri tecnici di Premier nei giorni scorsi: “Non si stanno lamentando, dicono le cose come stanno. Non va bene per lo spettacolo. Non sarebbe un problema giocare il 26 e poi il 29. Non c’è un buon motivo per cui tutte le squadre non possano avere più di 48 ore tra due partite di Premier League.”

Klopp non si illude che la posizione degli allenatori in futuro possa cambiare qualcosa. “Naturalmente noi possiamo dire quello che vogliamo, ma non ci ascolta nessuno. Ogni anno per noi allenatori è la stessa storia, 26 e 28 dicembre. E la scienza sportiva non ti dà alcun modo di affrontare questa situazione. Il corpo ha bisogno di un determinato periodo prima di poter ripartire, questa sì che è scienza. Ma noi questo lo ignoriamo, diciamo soltanto ‘oh, guarda come sono strani quando corrono oggi'”, ha continuato l’allenatore. “Noi non siamo in questa situazione stavolta, ma io capisco ogni allenatore che tira spesso, anzi, sempre fuori il problema quando sta per arrivare, perché è una cosa che non va bene. E questo è perché non è giusto che siano altre persone a prendere queste decisioni”.