Pagare per giocare: è quello che è stato costretto a fare l'attaccate Artem Dzyuba. Il centravanti russo di proprietà dello Zenit è approdato in prestito all'Arsenal Tula - modesta squadra di metà classifica - nella finestra di mercato di gennaio. Come da accordi, l'attaccante avrebbe potuto disputare il match contro la squadra detentrice del suo cartellino solo pagando una penale. Detto, fatto: Dzyuba voleva assolutamente esserci, avendo anche il dente avvelenato nei confronti di mister Mancini, reo di averlo lasciato partire, seppur in prestito secco.

Ebbene, il russo ha siglato la rete del definitivo 3-3 a 2' da termine. Non solo, Dzyuba ha voluto esultare "in faccia" a Mancini, indicando platealmente il proprio nome alle sue spalle al passaggio davanti alla panchina del tecnico. L'ex allenatore dell'Inter ha commentato così la vicenda a fine gara: "Sono felice che Artem abbia segnato, anche se il suo gol ci ha costretti al pari. Penso però abbia poco senso che un calciatore debba pagare di tasca propria per avere l’opportunità di giocare contro il suo stesso club. Il suo cartellino è ancora di proprietà dello Zenit, e tra non molti giorni tornerà qui a San Pietroburgo. Tutto questo è davvero assurdo".