A dir poco clamoroso l'attacco riservato da "L'Espresso" a Leo Messi. Secondo quanto rivelato dalla rivista, il campione argentino sarebbe indagato dopo un'indagine della polizia tributaria spagnola che ha come oggetto la fondazione benefica che porta il suo nome. Secondo l'accusa, Messi avrebbe sfruttato la fondazione, gestita dal padre Jorge, come copertura per incassare compensi per 6.5 milioni di euro dal Barcellona, mascherati da contributi per le varie attività messe in campo dalla fondazione stessa, atte a combattere la povertà. Una maniera, insomma, per evadere le tasse da parte del giocatore e della società. Nel caso venisse accertato ciò, Messi rischierebbe il carcere visto che già l'anno scorso è stato condannato con la condizionale. L'inchiesta completa sarà pubblicata in edicola domenica. Intanto, però, ha già fatto il giro del mondo.