Le parole di Fontana, governatore della Lombardia, stavolta non sono state confortanti. Il numero di casi di contagiati da coronavirus è in aumento, e dopo la leggera flessione dei giorni scorsi, l'impennata di oggi è commentata con un certo sconforto e preoccupazione: "I numeri purtroppo non sono molto belli, il numero dei contagiati è aumentato un po’ troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Dovremo valutare se è un fatto eccezionale determinato da qualche episodio particolare o se è un trend in aumento, il che sarebbe un po’ imbarazzante. Purtroppo siamo sui 2.500 casi in più oggi di coronavirus in Lombardia". 

Se si arrivato il picco, ora, è difficile stabilirlo, e soprattutto non competerà alla regione stabilirlo. Ma le sensazioni non sono buone: "Non so se è arrivato il picco o se ci è sfuggito qualcosa, queste valutazioni spettano ai tecnici, io posso solo dire che personalmente sono preoccupato".

I tamponi in Lombardia 

"Che mi si dia tutto quanto è necessario per fare i tamponi". Come riportato da Il Corriere della Sera, edizione Milano, i laboratori della Lombardia al momento riescono a processarne a pieno regime 5mila tamponi al giorno. E quindi, l'esortazione di Fontana, "devono metterci in grado di processarne di più". Con questi ritmi per verificare lo stato di salute di tutti i cittadini residenti in Lombardia potrebbero servire "quasi tre anni di tempo".

DEVONO PARLARE LE AUTORITA' COMPETENTI - "Mi auguro che non ci siano ulteriori fraintendimenti, perché rischiano che siano estremamente fuorvianti per i cittadini. Parli solo l’Oms, l’Istituto superiore di sanità, l’Organismo tecnico del ministero e dica che cosa si deve fare o meno. Non sono scelte che competono ai sindaci, a me o ai sottosegretari che vogliono fare polemica".