Paolo Cannavaro, collaboratore tecnico del Guangzhou Evergrande allenato dal fratello Fabio, è intervenuto nella diretta instagram del giornalista Gabriele Parpiglia spiegando come è stata gestita l'emergenza coronavirus in Cina: "Dopo il rinvio del Campionato, da Dubai, che non è zona rossa, siamo tornati in Cina e ci hanno messo in quarantena per 14 giorni dopo aver fatto il tampone immediato. In aeroporto, da Hong Kong in poi ci sono stati quattro step di controlli fino al territorio cinese e con un'applicazione abbiamo autorizzato le forze dell'ordine a farci controllare tramite localizzazione per avere conferma del nostro reale rientro a casa. 

In Italia, oltre alle regole, ci vorrebbe del buon senso da parte di tutti. La regione Campania ha imposto vincoli, obbligando alla quarantena chi veniva da fuori regione. Mia moglie, che è rientrata da Modena a Napoli, si è autodenunciata, mettendosi comunque in quarantena. Pur non avendone bisogno. Era partita il 7 mattina, poteva evitarlo. Stiamo vivendo un'emergenza senza precedenti. Ci stiamo auto-distruggendo. Qui in Cina la tutela è per il cittadino. I benefit dati dal governo cinese consentono ai lavoratori di stare a casa senza problemi.

Tutti abbiamo sottovaluto la cosa, anche io dicevo che non era troppo diversa dalla polmonite e credevo ci fosse tanto allarmismo. Serve un vaccino per risolvere la situazione, ma la nostra vita deve cambiare. Se siamo bravi, lo possiamo fare in poco tempo".