Giuseppe Conte ha parlato in una conferenza stampa straordinaria. Queste le sue dichiarazioni sulle nuove norme, che riguardano in generale la vita di tutti noi e poi anche lo sport e il calcio.

Coronavirus, parla Conte

"Ci adattiamo a queste norme più stringenti, per questo motivo ho deciso di adottare norme più forti per combattere il coronavirus, il nostro obiettivo primario, cercando di tutelare anche altri interessi. Se il bene dei cittadini è però messo a repentaglio, facciamo dei sacrifici. Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l'espressione "io resto a casa". Non ci sarà più una zona rossa specifica, una zona 1 o 2, l'intera penisola sarà zona rossa.

Ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di lavoro possono essere l'unico motivo per uscire di casa. Niente più eventi aperti al pubblico, capiamo la voglia di socialità dei giovani, non ci possiamo permettere più queste occasioni di aggregazione che diventano occasioni di contagio. Sono consapevole della responsabilità di queste misure. Sono deciso però a proteggere tutti noi, soprattutto tutte le persone più deboli. 

La caratteristica del nostro sistema di civiltà è quello di prenderci le nostre responsabilità, voi cittadini con me. Penso ai medici che lavorano senza sosta, che stanno facendo di tutto, per curare le persone. Dobbiamo pensare anche a loro che rischiano la propria salute per curare quella del prossimo. La decisione giusta è quella di restare a casa. Il futuro è nelle nostre mani, mani responsabili. Ognuno deve fare la propria parte, per questo motivo ci saranno queste misure".

Stop alla Serie A

"Per le manifestazioni sportive a questo punto non c'è motivo per farle proseguire, penso alla Serie A ad esempio, anche i tifosi devono prenderne atto. Non possono essere utilizzate le palestre. Portiamo la sospensione delle attività didattiche, scuole e università, fino al 3 aprile. Per quanto riguarda il resto ci manterremo sempre flessibili".