Gattuso ora si sfoga. Lo ha fatto in conferenza stampa, pre Torino. Lo ha rifatto, dopo la sconfitta di domenica sera. E, probabilmente, ha detto la sua anche nel faccia a faccia di ieri con Leonardo e Maldini, terminato con la conferma del tecnico almeno sino a fine stagione. Poi, molto probabilmente, sarà addio, ed a prescindere da come andrà a finire una lotta per il quarto posto che adesso, nonostante un calendario (apparentemente) in discesa, si fa molto, molto complicata.

Ringhio ha ancora 2 anni di contratto, ma il suo destino pare segnato. E il diretto interessato, dal canto suo, fa anche poco per non dare l'impressione di non saperlo: in ogni intervista e conferenza stampa Gattuso è rimasto vago, in merito, s'è assunto le sue responsabilità, ed, in una dichiarazione di qualche settimana fa, ha anche - forse ingenuamente - confessato che a fine stagione spiegherà come stanno le cose.

Al suo posto, il sogno resta Antonio Conte, ma l'ex CT è stato avvicinato sia dalla Roma che dall'Inter, che sembrano nettamente in pole. Difficilissimo, anche per motivi economici, arrivare a Pochettino, che sarebbe la prima scelta di Gazidis, mentre il sogno di parte della tifoseria resta Maurizio Sarri, che però dopo le sue parole di ieri sembra essersi defilato. I nomi nuovi, saliti alla ribalta nelle ultime ore, sono quelle di Gasperini, Giampaolo e Di Francesco: ognuno di loro ha i suoi pro e i suoi contro, ma in ogni caso il ventaglio delle alternative resta ampio. Leo e Maldini, a breve, dovranno fare la loro scelta.