Nella sala stampa dell'Allianz Stadium la Juventus ha presentato ufficialmente Danilo, acquistato per 37 milioni nell'ambito dell'operazione che ha portato Joao Cancelo al Manchester City per 65. Queste le parole del brasiliano nel corso della conferenza:

"Buongiorno a tutti (in italiano,nd.r.), ma non parlerò in italiano durante la conferenza (ride, n.d.r.). Le prime impressioni da quando sono arrivato sono ottime, tutta la gente che ho incontrato mi ha dato un benvenuto molto caloroso e mi sono sentito bene subito, con queste sensazioni farò sicuramente ancora meglio dentro il campo. Durante le contrattazioni ho parlato spesso con Alex Sandro della Juventus e mi ha dato molte informazioni sul club, è stato importante anche sapere che qua avrei trovato un amico come lui. Siamo amici molto stretti da più di 10 anni ed è stato importante per la mia scelta e lo sarà anche da qui in avanti. Sarri ha uno stile molto particolare, è un allenatore a cui piace molto comandare il gioco, l'ho visto quest'anno con il Chelsea e ci ho giocato contro anche quando allenava il Napoli. Sono squadre difficili da affrontare, non penso che sarà difficile adattarmi a quello che mi chiede. So che la fase difensiva in Italia è importante ma nonostante io abbia 28 anni ho molta voglia di apprendere nuove cose ogni giorno e penso potrà insegnarmi molto. Ho parlato anche con Cristiano Ronaldo, che è stato mio compagno al Real Madrid, gli ho detto scherzando che volevo il 7 come numero ma era già occupato. Mi ha detto che sono arrivato in un club magnifico e mi ha aiutato a sentirmi ancora più a casa. Giocare di nuovo a fianco a lui è uno stimolo in più. 

In passato ero già stato contattato dalla Juventus, ma credo che le cose capitano quando devono capitare. Questo è il momento giusto. Farò di tutto per sentirmi a casa e adattarmi a fare il meglio. La Juventus non ha una grande tradizione brasiliana ma è il momento per cambiare questa cosa. Noi brasiliani possiamo dare tanto a questa squadra in questa stagione. So che Dani Alves ha giocato nella Juventus e lui è senza alcun dubbio una ispirazione per tutti i terzini destri, ha un modo particolare di motivarsi e affrontare ogni sfida. Ho visto quando ho giocato contro la Juventus nella finale di Champions quanto fosse importante il suo modo di motivare i compagni. 

Ogni momento è importante per formarti come atleta e persona, al di là del fatto che al Real Madrid e al Manchester City non ho giocato quanto volessi sono stati anni importanti per formarmi come persona. Penso di aver acquisito negli ultimi quattro anni una mentalità vincente che potrà aiutarmi anche per il futuro alla Juve. Non c'erano molti numeri disponibili così ho scelto il 13 perché è una carta dei tarocchi che parla della morte ma rappresenta il contrario, il significato è il rinnovamento verso ciò che ci aspetta di nuovo e per questo lo ritengo un numero speciale. Ho parlato con Sarri, i primi giorni sono belli perché è tutto nuovo ma quello che mi ha chiesto non è niente di clamoroso rispetto a quello che deve fare un terzino, essere attento nella fase difensiva per non lasciare spazi ma giocare libero di testa per esprimere tutto il mio potenziale. 

Ho sentito Cristiano Ronaldo molto motivato e felice di essere alla Juventus, sentirlo in questo modo mi fa essere ancor più contento. Ha paragonato il club a una famiglia ed è una cosa che mi ha attirato molto perché mi identifico con questo stile. Tornare a giocare con il Brasile sarà sempre un mio obiettivo, ovviamente la convocazione dipende da quello che faccio nel club. Penso sia stato giusto escludermi dalla Coppa America perché ho giocato poco quest'anno. Se giocherò bene con il club spero di tornare in Nazionale. Adesso però ho obiettivi a breve termine, pensare al club, giocare e adattarmi, poi se sarò convocato sarò molto felice.

In Italia il calcio è molto tattico, per noi difensori è importante essere al 100% ogni partita. In questo aspetto l'allenatore può aiutarmi molto a migliorare ma io posso aiutare anche i miei compagni a giocare al meglio. Meno errori si fanno più facile è vincere le partite. Non ho parlato con gli altri specificamente dell'obiettivo Champions League, io so cosa significa per un giocatore ti dà un brivido speciale. Quello che posso dire dando un consiglio è che dobbiamo affrontare ogni partita e ogni competizione con la stessa serietà perché non ho mai visto un club vincente che affronta le partite in modo diverso. Serve essere sempre concentrati per ottenere risultati. Non ho ancora avuto modo di visitare la città di Torino, però dal poco che ho visto ho sentito molto caldo, e per un brasiliano è importante, e vedo persone molto semplici che ti trattano molto bene ed è una cosa che si adatta molto a come sono io quindi non credo che io e la mia famiglia faremo molta fatica ad adattarci.

Io
non voglio fare confronti fra Sarri e Guardiola. Ogni tecnico ha le sue particolarità. Io credo che loro due siano molto simili, entrambi amano comandare il gioco ed è anche il mio pensiero a riguardo del calcio. Per essere un grande allenatore è importante il modo con cui si gestisce il gruppo e Sarri ha un modo molto bello di condividere le proprie idee e credo sia una cosa molto importante e positiva del suo modo di lavorar
e".