Quel gesto a tendere la maglia, impugnando lo scudetto e mostrandolo orgoglioso alla fetta ben nutrita di tifosi che, in trasferta, avevano seguito la squadra, è un'immagine che è valsa più di mille parole. Rafinha vuole l'Inter e, ove mai non fosse stato chiaro, il concetto è stato ribadito nelle interviste post partita: "Rimanere non dipende da me, ma io mi sono già espresso: voglio restare qui perché nella mia testa c’è solo l'Inter". 
 

Per riscattare il giocatore, l'Inter dovrà però impegnarsi con un particolare sforzo: 35, più altri 3 in caso di qualificazione Champions, i milioni che l'Inter dovrà sborsare per trattenere Rafinha. Una missione niente affatto semplice, e che per questo sta spingendo Ausilio a compiere un tentativo la cui riuscita, considerati molteplici fattori, non si preannuncia per nulla semplice.

Il ds dell'Inter proverà infatti a posticipare il riscatto al 2019, tramutandolo in obbligo e prevedendo, in minima compensazione, una cifra complessiva leggermente incrementata di 40 milioni di euro, ma con pagamento pluriennale. Il Barça, dal canto suo, vorrebbe chiudere subito l'affare, ma sarà la volontà di Rafinha a risultare determinate: il giocatore vede il proprio futuro tracciato a Milano, e potrebbe spingere i blaugrana ad accettare una proposta che, tutto sommato, il club potrebbe economicamente sopportare.