Gli specialisti, intervistati pochi giorni dopo, lo avevano confermato. Per Loris Karius, nella finale di Champions League, la causa delle papere era da ricercarsi in un trauma cranico subito in occasione di uno scontro con Sergio Ramos. Una tesi che Jurgen Klopp ha pubblicamente ribadito in un'intervista al sito ufficiale del Liverpool: "Non so cosa la gente pensi di questa situazione, ma l’unica cosa che posso dire è che Karius ha avuto una commozione cerebrale. Chiunque abbia avuto una commozione sa che può manifestarsi in maniera differente. Ovviamente lui non era cosciente della cosa, così sono le commozioni. Chi ce l’ha è l’ultima persona a rendersene conto".

NESSUNO CI AVEVA FATTO CASO, MA... - "Con tutta l’intensità, l’adrenalina e la delusione del match, nessuno ci aveva fatto caso. Per essere onesto, ho avuto bisogno di qualche giorno per accettare la sconfitta. Dopo 4 giorni ho ricevuto una telefonata da Franz Beckenbauer che, di ritorno da un dottore, mi disse: 'Il tuo portiere aveva una commozione cerebrale'. Io gli risposi ovviamente sorpreso: 'Che cosa?', visto che dalla mia posizione durante la partita non era facile vedere quella situazione. Mi sono messo allora a cercare foto da diverse angolazioni e dopo averle viste ho pensato: 'Ma veramente nessuno ha considerato questa botta come una possibile causa dei due errori'". 

NON USIAMO QUESTA COME SCUSA... - "Pensavo fosse troppo tardi per verificare la cosa, ma adesso so che le commozioni non vanno e vengono in un giorno. 5 giorni dopo la finale, Loris aveva ancora 26 indicatori su 30 di una commozione. Non vogliamo usare questo come una scusa, ma bensì per spiegare come siano accadute alcune cose. Karius è stato condizionato dallo scontro, al 100%. Non importa quello che la gente dice. Non usiamo questo come una scusa".