La stagione non è ancora finita (e nessuno può dire, al momento, se e quando finirà) ma inattività e incognite legate al futuro favoriscono bilanci e prime strategie. In quella che si preannuncia un’estate di cambiamenti ridotti al minimo sindacale un po’ per tutti, vista la stranezza del momento e la crisi economica, la Juventus cercherà comunque una strada per rinforzarsi a centrocampo (il reparto più in sofferenza in questa stagione) e per affiancare a Cristiano Ronaldo quel centravanti da cui potrebbe trarre ulteriore beneficio. I nomi sono noti, soprattutto uno: Paul Pogba è il sogno di tutto il popolo bianconero, dirigenza compresa, ma comunque sarebbe un ritorno a casa costoso, anche in tempo di crisi. Per questo la priorità è vendere per poi poter acquistare. Ecco perché alcuni giocatori importanti, da Pjanic a Douglas Costa fino a Bernardeschi, potrebbero essere sacrificati allo scopo di creare un tesoretto da utilizzare sul mercato per interventi mirati.

Juventus, rivoluzione a centrocampo?


Nel manifesto programmatico del Comandante Sarri, esposto durante la conferenza stampa di presentazione, Miralem Pjanic meritò una menzione speciale. «Voglio vederlo toccare 150 palloni a partita», proclamò il nuovo tecnico. In effetti il regista bosniaco è partito forte e nella prima parte di stagione si è avvicinato spesso al target fissato dall’allenatore. Il limite di Pjanic però si è rivelato ancora una volta la continuità: ha giocato tanto (con 2600 minuti è il quarto giocatore più utilizzato della rosa bianconera) ma negli ultimi mesi il suo rendimento è drasticamente calato: il salto di qualità non c’è stato e in più il tecnico ha trovato in Bentancur (titolare a sorpresa con l’Inter) un valido sostituto. Rodrigo ha 22 anni e un’ottima prospettiva davanti, Pjanic a 30 può ancora fruttare parecchio per la Signora. Piace a tanti (Psg in pole) e con i soldi ricavati dalla sua cessione la Juventus potrebbe progettare un colpo in mezzo. Detto del sogno Pogba, l’altro pallino di Paratici è Milinkovic. Il capo dell’area sportiva biacnonera stravede anche per Zaniolo, ma sa che la Roma molto difficilmente lo cederà. A proposito di Roma, occhio a Cristante, già in passato accostato ai bianconeri.

La velocità di Douglas Costa palla al piede (Getty Images)

Calciomercato Juventus, sacrifici in vista sugli esterni


Nella sua stagione ci sono lo splendido gol alla Lokomotiv ma anche i tanti (troppi) infortuni e la solita discontinuità. Douglas Costa ha caratteristiche uniche, nessuno salta l’uomo e crea la superiorità come lui, però in due stagioni e mezzo in bianconero è sempre rimasto un’incompiuta: quest’anno solo 683 minuti passati in campo. Il talento non si discute, ma è troppo incostante e poco decisivo per pensare di costruirgli la squadra del futuro attorno. Douglas come Pjanic ha mercato e anche per questo la Juve potrebbe scegliere di monetizzare. Tanto più che il club bianconero sulle fasce si è già cautelato prendendo Kulusevski a gennaio. Così il brasiliano potrebbe diventare una preziosa pedina di scambio, magari per arrivare al centravanti che Madama brama: Costa ha avuto Guardiola negli anni belli del Bayern e a Torino sono molto intrigati da Gabriel Jesus, pure lui brasiliano ma più giovane e abituato a calpestare altre zolle, quelle della punta centrale: 39 presenze e 18 in questa stagione, con la grande incognita Champions per il City nella prossima (squalificato dalla Uefa per due anni dalle Coppe a causa del mancato rispetto del fair play finanziario, il club ha fatto ricorso al Tribunale arbitrale dello Sport).

Dall’amore finito a quello mai sbocciato: Federico Bernardeschi era uno dei fedelissimi di Massimiliano Allegri, protagonista in positivo dell’ultima stagione del tecnico toscano (chi non ricorda la splendida prestazione nel 3-0 contro l’Atletico nella gara di ritorno degli ottavi di Champions?). Secondo la Gazzetta dello Sport, quella duttilità che per Max era sempre stato il grande pregio di Fede, per il nuovo allenatore è diventato un limite: Sarri all’inizio ha utilizzato Bernardeschi come trequartista (ruolo non suo e in cui non ha brillato) poi ha parlato di un futuro da mezzala. Chiuso nella posizione di esterno — quella più congeniale per lui — da Douglas Costa e Cuadrado, si è intristito in panchina: 1080 minuti e solo 12 gare da titolare. Anche nel suo caso l’arrivo di Kulusevski riduce gli spazi. Tra Italia ed estero (l’estate scorsa si era parlato del Barcellona) gli estimatori non mancano: Berna ha 25 anni e un bel pezzo di futuro davanti, può ingolosire molti club.