CHI E' ZLATAN IBRAHIMOVIC

Non ci stupiremmo se leggendo questa scheda lo stesso Zlatan si chiedesse che necessità ci sia di una sua presentazione, ma per coloro che non conoscono la storia, a tratti tragica, del giocatore di calcio più forte della storia svedese, è giusto fare un minimo di excursus sulle origini di colui che, umilmente, si fa chiamare "Dio". Nato a Malmö il 3 ottobre 1981 da una coppia di immigrati jugoslavi e cresciuto nel sobborgo svedese di Rosengard, l'infanzia di Zlatan fu tutt'altro che lastricata d'oro ed il calcio è sempre stata per lui l'unica via d'uscita. Il sentirsi fuori posto, la famiglia problematica con una sorella che faceva uso di droghe e la madre arrestata dalla polizia, l'unico luogo dove Ibrahimovic si sentiva veramente a casa era il campo, distante sette chilometri, da cui spesso andava e veniva a piedi. Il suo spirito ribelle servì a nascondere tutte le difficoltà personali e presto iniziarono ad arrivare le prime bravate tra cui il furto della bici di un postino. Sul campo però Ibra poteva sfogarsi, trasformando la sua rabbia in potenza, nella voglia di sfondare le reti avversarie con il pallone. A tredici anni entrò dunque nel settore giovanile, dove stupì tutti per la sua precocità ed arrivò ad esordire in prima squadra poco prima dei diciotto anni. Il suo talento, unito ad un fisico fuori dal comune, convinse i dirigenti dell'Ajax a puntare molto forte su di lui, prelevandolo nell'estate del 2001 per una cifra vicina agli 8 milioni di euro, con quello che divenne, fino a quel momento, l'acquisto più oneroso della storia dei lancieri. Da quel momento la sua carriera diventò a dir poco inarrestabile, anche grazie al connubio con Mino Raiola. Proprio con la sapiente regia del procuratore, Ibrahimovic arrivò, nel 2006, ad essere il calciatore più pagato del pianeta. Nonostante la fama e la ricchezza però, Ibrahimovic non ha mai dimenticato le sue umili origini, come dimostrato nel febbraio 2015 quando per sostenere il Programma alimentare mondiale riempì il suo corpo di tatuaggi temporanei con i nomi di bambini che usufruivano di questo programma. Tornando al calcio, questa per Ibra è la terza avventura in Italia, la seconda con la maglia del Milan. La prima squadra a portarlo in Italia fu la Juventus, che lo prelevò dall'Ajax, ma in seguito allo scandalo di Calciopoli Ibra passò all'Inter. I nerazzurri poi lo cedettero al Barcellona in cambio di Samuel Eto'o; in Spagna però non nacque il feeling con l'allenatore dei blaugrana Pep Guardiola. Così, il 28 agosto 2010, il Milan approfittò di questo malcontento per ottenere il suo cartellino in prestito, facendo uno dei migliori affari della storia recente dei rossoneri. La sua prima avventura nel Diavolo durò due mesi, poi il suo peregrinare lo portò a vestire le maglie di Paris-Saint-Germain, Manchester United, Los Angeles Galaxy, fino al ritorno alla scala nel calcio, otto anni dopo averla lasciata per l'ultima volta.

IL RUOLO - Appena sbarcato in Italia Capello rinchiuse Ibrahimovic in uno stanzino a studiare le videocassette di Van Basten. Il tecnico friulano aveva notato fin da subito le enormi potenzialità del gigante svedese, potenzialmente devastante all'interno e nei pressi dell'area di rigore avversaria. Con il passare degli anni Ibrahimovic ha poi saputo mettere le proprie doti fisiche e tecniche al servizio della squadra, diventando il punto di riferimento totale dell'attacco proprio in occasione della sua prima avventura al Milan. Nelle sue due stagioni in rossonero riuscì a far aumentare esponenzialmente il rendimento dei centrocampisti in termini di reti realizzate. Nel nuovo Milan di Pioli Ibrahimovic sarà il catalizzatore di tutta la manovra offensiva, senza alcun obbligo di natura tattica che metta la museruola al suo straripante talento. Dunque che il tecnico scelga il 4-4-2, il 4-2-3-1 o il 4-3-3, il posto dello svedese sarà sempre lì, nel cuore dell'attacco rossonero.

PERCHE' PRENDERLO AL FANTACALCIO - Come detto nel paragrafo precedente, fin dal suo arrivo Pioli gli ha affidato le chiavi del suo Milan. Inoltre Ibrahimovic è certamente il miglior arrivo della sessione invernale del calciomercato. Fin dal suo esordio dal 1' Ibra ha dimostrato di non aver perso feeling con il bonus, realizzando la sua nuova prima rete in Italia, e riportando il Milan alla vittoria dopo un periodo particolarmente difficile. La ferocia agonistica e la voglia di primeggiare faranno poi certamente il resto, la sfida di riportare il Milan nelle zone nobili della classifica lo motiverà ulteriormente a dare il meglio di sé, issandosi la squadra sulle spalle a suon di gol e grandi prestazioni. L'investimento, sia per le leghe che utilizzano l'asta che per quelle che sfruttano il listone, non sarà certamente a buon mercato, ma la resa in termini di bonus e buoni voti è quasi assicurata.

...E PERCHE' NO - La difficile annata del Milan sembra aver adesso avuto una svolta, tuttavia non è la prima volta negli ultimi anni che i rossoneri illudono tutti di essere usciti dalla palude. L'entusiasmo provocato dall'arrivo di Ibrahimovic potrebbe essere dunque solamente passeggero ed in occasione del primo risultato non positivo lo svedese potrebbe essere trascinato in un vortice negativo con il resto della compagine meneghina. Altro aspetto da non sottovalutare è rappresentato dal livello dei compagni, non ce ne vogliano Rafael Leao, Ante Rebic e gli altri attaccanti rossoneri, ma nessuno di loro sembra essere un partner ideale per il gigante svedese. Il rischio per l'ex Galaxy è quello di ritrovarsi a cantare e portare la croce per tutto l'attacco, finendo con l'attirarsi addosso interi reparti difensivi pronti a limitarne l'efficacia in fase offensiva. Infine l'ultimo scoglio potrebbe essere rappresentato dal prezzo: nelle leghe con aste il valore di Ibrahimovic raggiungerà vette altissime, essendo lo svedese il pezzo più pregiato del mercato invernale e per chi avesse necessità di investire anche in altri reparti il suo ingaggio potrebbe significare dover ricorrere a dolorosissime rinunce. Se tutto questo non vi ha convinto a non prenderlo al fantacalcio vi capiamo perfettamente, in fondo lo sanno anche i muri che chi ne ha l'opportunità ci si dovrebbe fiondare sopra.

Ibrahimovic durante il riscaldamento (Getty Images)

STATISTICHE - L'ormai lunghissima carriera di Ibrahimovic è costellata di record e cifre impressionanti. Dal suo esordio con la prima squadra del Malmö il milanista ha vinto per ben 11 volte il titolo di miglior calciatore svedese dell'anno, a cui vanno aggiunti i quattro titoli di sportivo svedese dell'anno. Uscendo dai riconoscimenti scandinavi, Ibrahimovic ha vinto un Golden Foot (2012) un FIFA Puskás Award (2013). Tra i record della sua carriera da segnalare che è stato il primo ed unico calciatore straniero ad aver vinto la classifica dei marcatori di Serie A con due squadre diverse (Inter e Milan). Nel suo palmarès si contano poi, tra gli altri, cinque Scudetti, tre Supercoppe Italiane, quattro Ligue 1, una Supercoppa Europea, un Mondiale per club e tanti altri premi. L'unica, grande, pecca è l'assenza della Champions League, obiettivo mai raggiunto nonostante le diverse maglie prestigiose che ha vestito. Per quanto riguarda la reti realizzate si toccano cifre che fanno impallidire, nelle sue 578 presenze nei vari campionati di massima divisione Ibrahimovic ha segnato 373 gol, toccando il suo picco più alto nel 2015/16, col PSG, quando bucò i portieri avversari per ben 38 volte in 31 partite disputate.

LA FANTASCHEDA

VALORE ASSOLUTO DEL CALCIATORE: 5/5

VALORE FANTACALCISTICO DELL'ACQUISTO: 5/5

CONTINUITA': 5/5

POTENZIALE TITOLARITA': 5/5

RESISTENZA AGLI INFORTUNI: 4/5

TENDENZA AL BONUS IN PROPORZIONE AL RUOLO: 5/5