CHI ÈRafael Alcântara do Nascimento, al secolo Rafinha, è il secondo rinforzo che il mercato di riparazione dall'Inter ha portato in dote a mister Spalletti, poco dopo l'arrivo di Lisandro Lopez (qui il suo FG File). Prestito fino al termine dell'attuale stagione con diritto di riscatto a favore dei nerazzurri che, qualora decideranno di acquistare il giocatore a titolo definitivo, dovranno versare nelle casse del Barcellona 35 milioni di euro più 3 di bonus.

Nato nella brasiliana San Paolo il 12 febbraio 1993, il ragazzo è figlio d'arte: il padre è infatti l'ex calciatore Mazinho che, agli albori degli anni '90, giocò in Serie A con le maglie di Lecce e Fiorentina. È inoltre il fratello minore di Thiago Alcántara, anch'egli ex Barcellona e attualmente in forza al Bayern Monaco. A differenza di Thiago, Rafinha ha scelto di rappresentare la Nazionale brasiliana - con la quale ha vinto l'oro Olimpico nel 2016 - anziché quella della Spagna, nonostante la trafila fatta nelle giovanili delle Furie Rosse.

Rafinha (a destra) festeggia la conquista dell'oro Olimpico 2016 (Getty Images)

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Una vita calcistica passata al Barça per Rafinha: viene acquistato dai blaugrana all'età di 13 anni, crescendo nella Cantera catalana per poi passare al Barcellona B nel 2010. Qui disputa tre stagioni da protagonista, guadagnando una manciata di presenze anche nella Prima Squadra dei marziani (1 in Copa del Rey e 2 in Champions League). Nella stagione 2013/2014 viene spedito in prestito al Celta Vigo a caccia di continuità in Liga, trovandola ampiamente insieme ai primi gol in campionato. L'anno successivo torna alla base e viene definitivamente aggregato alla rosa dei grandi per volere di Luis Enrique, grande estimatore del ragazzo. Chiude la stagione centrando il triplete, alzando la Champions League 2014/2015 dopo il trionfo in finale per 3-1 contro la Juventus, seppur senza scendere in campo contro i bianconeri.

Rafinha alza la Champions 2014/2015 dopo la finale contro la Juve (Getty Images)

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Sembra tutto pronto per la consacrazione di Rafinha, ma il match contro la Roma nei gironi di Champions all'inizio della stagione 2015/2016  risulta fatale. Il durissimo tackle di Nainggolan non lascia scampo al brasiliano: terribile rottura del legamento crociato, che ne rallenta irrimediabilmente la definitiva esplosione. Da lì in poi il giocatore non riesce a riprendersi completamente, a causa del susseguirsi di numerosi acciacchi muscolari, fino al più recente infortunio al menisco che lo ha costretto ai box per l'intera stagione attuale, almeno fino a pochi giorni prima dell'approdo in Serie A (15' giocati nell'andata dei quarti di finale Coppa del Re, persa 1-0 contro l'Espanyol, prima presenza della stagione e ultima in blaugrana).

Rafinha arriva ora in Italia desideroso di tornare a brillare e sorridere (papà Mazinho dixit), in un'Inter che vuole e deve fare la stessa cosa. Per farlo bisognerà necessariamente centrale la qualificazione alla massima competizione europea, come ammesso dallo stesso giocatore ai microfoni di Inter tv: "Cerco sempre di ottenere il massimo, voglio vincere più partite possibili e aiutare la squadra a raggiungere il nostro obiettivo, la Champions League".


IL RUOLO - Nasce centrocampista centrale (con Luis Enrique viene impiegato principalmente come mezzala sinistra), ma nel corso degli anni avanza il proprio raggio d'azione, diventando un autentico jolly offensivo: da ala destra che si accentra per tentare la conclusione mancina ad ala sinistra (più raramente), nelle giovanili del Barça ha disputata buone partite anche da falso nueve. Tuttavia è da trequartista centrale che sembra dare il meglio di sé. Musica per le orecchie di Spalletti, ancora a caccia del 'suo' Perrotta o, più recentemente, Nainggolan in nerazzurro. Il tecnico di Certaldo ha già dato la sua benedizione sul nuovo acquisto ai microfoni di Premium Sport: "Rafinha ha tanta qualità, può giocare come esterno che entra dentro il campo, come centrocampista offensivo, come trequartista", avvertendo, però, che bisognerà attendere che ritrovi una condizione ottimale.


CARATTERISTICHE TECNICHE - A dispetto del 174 cm per 71 kg, Rafinha è indubbiamente un centrocampista roccioso che riesce ad alternare una grande fase di interdizione con ottime rifiniture e conclusioni offensive. Capace di unire giocate di tecnica sopraffina - tipica della Cantera blaugrana - quali dribbling e assist per i compagni, con tiri a giro dalla lunga e media distanza, il brasiliano si distingue anche per saper leggere a meraviglia i momenti topici della partita, intuendo quando gestire la sfera e quando invece affondare il colpo, magari anche senza palla, come si evince dagli spiccati tempi di inserimento. Qualora riuscisse a tornare ai livelli intravisti prima degli infortuni, sarebbe l'identikit di un potenziale crack.


FANTACONSIGLI - Come detto finora, la caratura del giocatore non si discute. Gli unici dubbi riguardano la tenuta fisica - considerando i numerosi problemi che lo hanno afflitto negli ultimi due anni - nonché l'impatto con il nuovo campionato, essendo questa la prima esperienza al di fuori della Liga. È dunque una scommessa? Ni. A dispetto dei legittimi dubbi, ci ritroviamo a parlare di un giocatore completo che rappresenta forse il prezzo più pregiato dell'attuale calciomercato invernale messo a segno finora. In attesa che rientri in condizione, potrebbe essere la primissima alternativa per far rifiatare Borja Valero a centrocampo o Candreva sull'out destra. Se le cose andranno come però si auspica, in breve tempo riteniamo possa conquistarsi un posto da titolare sulla trequarti nerazzurra alle spalle di Icardi, considerando la penuria di alternative per Spalletti in un ruolo tanto nevralgico in virtù delle deludenti prestazioni di Brozovic e l'eventuale partenza di Joao Mario. Ragion per cui, fatelo necessariamente vostro e non abbiate paura di spendere qualche milione in più, soprattutto se avete già in rosa un altro centrocampista nerazzurro.

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STATISTICHE - Sono 196 le partite in carriera per Rafinha in tutte le competizioni disputate (Liga, Liga2, Copa del Rey, Supercoppa di Spagna, Champions League, Supercoppa UEFA), di cui 33 nell'unica stagione al Celta Vigo e ben 163 con il Barcellona (84 con la squadra B, 79 con la Prima Squadra). Discreto il numero dei bonus, con 34 reti e 23 assist: la stagione più prolifica è stata l'ultima al Barcellona B nel 2012/2013 con 10 gol. Sebbene non abbia più raggiunto la doppia cifra, decisamente non male l'annata precedente, con 6 gol in campionato nonostante le sole 18 presenze - a causa dei già citati infortuni - e 1 rete in Coppa del Re in 4 partite disputate. Per quanto concerne i malus, sono 25 i cartellini gialli totali e 2 le espulsioni: la prima risale anche in questo caso all'ultima stagione nella Primavera blaugrana; la più recente fu rimediata invece in Champions durante una partita dei gironi 2014/2015 contro l'APOEL Nicosia.

Infine, palmarès invidiabile quello del neo nerazzurro, che conta tra i trofei (alzati tutti con il Barça) 2 campionati spagnoli, ben 4 Coppe del Re, 2 Supercoppe di Spagna, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 oro Olimpico a Rio De Janeiro 2016. Anche un riconoscimento individuale per il brasiliano, vale a dire quello di giocatore rivelazione della Liga nella stagione 2013/2014.


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