Grande passione per la scrittura, ma soprattutto per il giornalismo sportivo. Lui è Enzo Palladini, giornalista di professione dal 1991 con una lunga carriera alle spalle divisa tra la carta stampata (al Corriere dello Sport) e la televisione (con Sport Mediaset). Oggi abbiamo il piacere di ospitarlo su Fantagazzetta per il consueto appuntamento settimanale con la rubrica #FGCON.

#1 - Buon pomeriggio ad Enzo Palladini. Prima domanda, ormai di rito: quando e come è nata la tua passione per il giornalismo sportivo?

- Praticamente dalla nascita. Purtroppo ho perso mia madre da sei mesi e cercando le mie cose vecchie in casa ho ritrovato un tema di quinta elementare, datato fine 1975. Da lì era chiaro che avrei fatto il giornalista sportivo, non avevo altri pensieri per la testa e con lavoro e un po' di fortuna ci sono riuscito. La vita da impiegato non fa per me, piuttosto avrei preferito fare il rivoltatore di concime in una cascina in campagna...

#2 - Ci racconti un aneddoto curioso che ha vissuto in una sala stampa o in tribuna?

- Ce n'è uno a cui sono molto affezionato: era il 1991 e grazie all'aiuto del mio direttore al Corriere dello Sport Domenico Morace avevamo tirato fuori per primi la notizia di mister Trapattoni che tornava alla Juve, con un titolo a 9 colonne in prima pagina. Il giorno dopo con una bella faccia di bronzo mi sono ripresentato ad Appiano Gentile, Trapattoni mi vide da lontano, mi indicò e urlò a voce alta "Pensavo non saresti venuto!". Poi però abbiamo preso il caffè e parlato assieme, segno della sua grande umanità. Ah, e alla fine avevo ragione: dopo una lunga trattativa Trapattoni andò veramente alla Juve.

#3 - Quale evento sportivo che non ha vissuto in prima persona avresti voluto raccontare ai tuoi lettori?

- Parlando sempre della mia esperienza al Corriere dello Sport sicuramente i Mondiali. All'epoca prima nella gestione Morace e poi con Italo Cucci c'era questa abitudine che i cronisti di mercato non potevano fare i Mondiali, poi improvvisamente per Francia '98 ci fu la comunicazione che un corrispondente di mercato poteva andarci. "Ma non Palladini...", mi dissero, e mandarono Francesco De Luca (oggi al Mattino ndr), che comunque è un mio grande amico, quasi un fratello. Una beffa più che un vero rammarico, ma va bene così. 

#4 - Assist perfetto per parlare di Russia 2018. Dacci un commento sul Mondiale appena concluso, tra l'altro esclusiva di Mediaset.

-  Ricordo le parole di Alex Ferguson, che diceva: "Le partite dei Mondiali sono come andare dal dentista, nessuno lo fa con entusiasmo, ma ci devi andare". Tecnicamente le partite non arrivano ai livelli della Champions League, ma tutto è stato compensato dal colore e dell'atmosfera eccezionale. Ecco perché secondo me è stato un Mondiale bellissimo, per tutta una serie di motivi anche extra calcistici. Abbiamo avuto accesso ad una serie di cose eccezionali, e tutto il lavoro venuto dopo è venuto quasi naturale. Ottima anche l'organizzazione, si è sempre parlato solo di calcio (tranne qualche piccola eccezione come l'aquila degli svizzeri-kosovari). Belle molte partite, e anche questa psicosi collettiva di risolvere le partite alla fine è stata molto bella, partite noiose non ci sono mai state. Penso a Germania-Svezia, alla cavalcata della Croazia, tutti elementi che hanno aggiunto molto fascino a questo Mondiale, gradito a tutta la gente, compresi i non appassionati di calcio, che hanno scoperto un mondo nuovo e affascinante.

#5 - C'è un collega di una testata concorrente che ammiri e con cui lavoreresti volentieri?

- Ho un ottimo rapporto con Carlo Laudisa della Gazzetta, è uno dei grandissimi del calciomercato e per lui ho una stima, tant'è che l'ho sofferto molto come avversario fino al 2002, ma sempre leale e corretto. E infatti tra di noi poi è nata una grande amicizia. A tutti i colleghi che lavorano con me sono molto affezionato: ai giovani cerco di dare quel poco di esperienza che posso dare, anche se poi dal punto di vista tecnologico mi asfaltano. Agli anziani voglio bene per solidarietà, qui a Mediaset i rapporti sono buoni con tutti, così come lo erano al Corriere dello Sport. Penso e spero che sia così!

#6 – L'anno prossimo chi potrà essere la sorpresa, sia per quanto riguarda un giocatore che una squadra?

- Altro che squadra rivelazione...Per me la Juve parte da +20 rispetto alle altre, dovrebbero fare il campionato ad handicap e se centra anche i prossimi obiettivi che si è prevista diventa inarrestabile. Dietro ci saranno le solite: Inter, Roma, Napoli, Lazio se trova le due/tre sorprese giuste e il Milan se riesce in quel poco tempo che ha a mettere insieme qualcosa di interessante. Fiorentina e Sampdoria le vedo più indietro.

#7 - Siamo ormai nel vivo del calciomercato: facciamo un nome per ogni ruolo. Un portiere che si è trasferito o che si trasferirà e che cambierà gli equilibri di Serie A?

- Qui vado al contrario: l'addio di Alisson farà molto male alla Roma. Le toglie quasi 10 punti in meno.

#8 - Stessa domanda per quanto riguarda i difensori.

- Sicuramente l'acquisto di De Vrij. Se sta bene dà 7/8 punti in più all'Inter, un difensore di livello elevatissimo.

#9 - Altro ruolo, uguale interrogativo: chi si muoverà a centrocampo spostando i livelli di forza nel nostro campionato?

- Se alcuni momenti andranno nel verso giusto credo che alla fine la Juve prenderà anche Milinkovic Savic.

#10 - Ovviamente ultima annotazione per quanto riguarda gli attaccanti.

- In attacco, escluso Ronaldo, occhio ad Higuain al Chelsea, ma potrebbe anche andare al Milan che in quel caso metterebbe a segno un gran bel colpo. Come alternativa occhio a Lautaro Martinez: diventerà un bomber da almeno 15 gol a stagione.