Uno dei temi più dibattuti in casa Napoli, pur dopo le due vittorie arrivate contro Lazio e Milan nelle prime due giornate di campionato, è senz'altro quello dell'adattabiltà di Marek Hamsik come mediano in un centrocampo a 3, nel ruolo che fino a qualche mese fa era stato di Jorginho, nel frattempo passato al Chelsea, assieme a Maurizio Sarri, per una 60ina di milioni di buone ragioni. Il sistema di gioco di Carlo Ancelotti ha sempre avuto nell'intelligenza tattica e nella capacità tecnica dei centrocampisti uno dei suoi maggiori punti di forza, e non è un segreto che lo stesso Ancelotti abbia dato il suo placet alla cessione del centrocampista italo-brasiliano, convinto di poter adattare proprio Hamsik in quella posizione e forte della presenza di Diawara come back-up. 

Sin dalla primissime uscite di campionato, quindi, grande attenzione è stata posta, da tifosi ed addetti ai lavori, ad ogni singolo movimento, giocata ed attitudine tattica del capitano del Napoli, che, almeno sino ad oggi, non è ancora riuscito a convincere la critica della bontà dell'esperimento di Ancelotti, seppur tutti ritengano che sia necessario un periodo di assestamento piuttosto importante per far adattare in un nuovo ruolo un calciatore che ha fatto la mezz'ala a tutto campo praticamente per 15 anni, e che l'unica volta che si è trovato costretto ad uscire dalla sua comfort zone, sotto la guida tecnica di Rafa Benitez, non ha fatto benissimo. 

Hamsik esulta rabbiosamente contro la Spal. Il gol gli verrà annullato pochi secondi dopo, mentre l'ammonizione per aver rotto la bandierina rimarrà. Quel furore agonistico è però la base da cui Hamsik deve ripartire quest'anno: la sfida che Ancelotti gli ha proposto non è delle più facili, ed occorrerà tanto carattere per raccoglierla e vincerla.

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Parecchi chilometri più a Nord, nel frattempo, Jorginho si è già preso le chiavi del centrocampo del Chelsea, grazie all'incredibile connessione mentale che ha sviluppato con Sarri, che, appena lo ha avuto a disposizione, non ha esitato neanche un secondo a lanciarlo in campo dal primo minuto, primo titolarissimo fra i Blues. Molti tifosi del Napoli, e non solo, ritenevano Jorginho uno dei pedoni sacrificabili più a cuor leggero rispetto agli altri, poichè ritenuto capace di giocare a grandi livelli solo all'interno del sistema di gioco iper-codificato di Sarri, che ha saputo mascherarne i limiti fisici in maniera perfetta. Quando è arrivata la maxi-offerta del Chelsea per il numero 5 azzurro, quindi, il sentimento collettivo era piuttosto lontano dalla delusione e l'amarezza che accompagna il saluto finale di un campione. Convinti che a salutare fosse stato solo un grandissimo gregario, gran parte dei tifosi e dei giornalisti vicini al Napoli hanno ringraziato e guardato avanti.

Ma siamo davvero così sicuri che il Napoli non avesse in casa un giocatore di altissimo profilo indipendentemente da allenatore e sistema di gioco adottato? Dopo solo tre partite in Premier League, Jorginho è già stato infatti incensato da tifosi e stampa locale come uno dei migliori trattatori di palla del panorama europeo. Jorginho è già saldamente in testa alla classifica di passaggi tentati e riusciti della Premier League, con dei numeri francamente mostruosi (oltre 100 passaggi di media a partita, un qualcosa che non si vedeva a questi livelli dal Barcellona degli alieni di Pep Guardiola). E la sensazione, piuttosto diffusa fra gli appassionati di calcio inglese, è che l'ex Napoli possa fare anche di meglio, rendendo quei 60 milioni spesi per lui una cifra per niente eccessiva, considerando anche quella che è la potenza economica media dei club di Premier. 

Questa la classifica dei passaggi completati dopo le prime tre giornata di Premier League. Ci sono ben cinque giocatori del Chelsea, a riprova della bontà del progetto tattico di Sarri oltre la Manica. Jorginho è nettamente in vantaggio, mentre il solo Laporte tiene alta la bandiera del tiki-taka guardioliano. Sarri a Napoli ebbe bisogno di qualche mese per far quadrare i conti, mentre il periodo di ambientamento al Chelsea sembra essere durato molto di meno.

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Osservando gli highlights delle prime partite di Jorginho in maglia Blues, viene da chiedersi cosa avrebbe potuto farne Carlo Ancelotti di questo centrocampista dall'incredibile velocità di pensiero e, soprattutto (caratteristica mai del tutto esaltata), dalle capacità difensive di altissimo livello. Molti sostengono che Jorginho non avesse la giusta tensione verticale nel suo gioco per poter essere il perfetto regista ancelottiano, ma il modo in cui ha mandato in porta Marcos Alonso nel suo primo big match londinese (Chelsea-Arsenal, ndr) fa venire più di qualche dubbio a riguardo.

Forse i tifosi del Napoli hanno cercato di interiorizzare la cessione di Jorginho, ripetendosi come un mantra che era un giocatore poco utile in altri contesti, solo per istinto di autoconservazione, solo per non ammettere che si stava lasciando andare un calciatore unico nei suoi pregi e nei suoi difetti. E così, mentre Marek Hamsik continua il suo apprendistato alla corte di Re Carlo, Sarri si gode le prestazioni del suo pupillo, sperando che, dovesse cambiare squadra nel prossimo futuro, anche al Chelsea pensino di potersene privare senza colpo ferire. Del resto, Jorginho funziona solo con Sarri...