Si fatica ancora a credere agli occhi quando si rivede l'azione di Samir Handanovic in occasione del gol di Belotti. Un'uscita fuori tempo e, soprattutto, nella direzione sbagliata che ha aperto la porta alla punta del Torino. Ma lo sloveno, purtroppo per l'Inter, non è certo nuovo a questi errori, anzi. Negli ultimi 9 gol presi su azione (escluso quindi il rigore di Berardi nelle ultime 10 reti subite) dall'Inter Hadanovic ha responsabilità chiare con errori da matita rossa. Errori che dovrebbero far riflettere Spalletti.

La striscia negativissima di Handanovic è partita nel 2-3 contro la Juventus della scorsa stagione. Tre reti incassate senza provare l'intervento. Di fatto il portiere nerazzurro è rimasto di stucco sui tiri di Dogulas Costa, Cuadrado e Higuain. E se su quest'ultimo l'intervento sarebbe stato comunque molto difficile (ma poteva provare l'uscita), appare difficile capire il perchè del mancato tutto nel tiro centrale di Douglas Costa e ancora più difficile comprendere il perchè Handanovic non abbia alzato il braccio nel gol di Cuadrado

Non molto meglio è andato nella giornata successiva contro il Sassuolo. Politano  ha bucato l'Inter da punizione sotto la barriera con Handanovic fermo. Si è mosso solo un po' di più in occasione del gol di Berardi, un tiro dal limite col piede sordo non tanto potente che però ha trovato il braccino corto di Handanovic, incapace di estendersi per andare a respingere un tiro semplice.

Ll'ultima e decisiva partita della stagione è stata vinta contro la Lazio, nonostante il contributo di Handanovic che ancora una volta si è reso protagonista di due pose di pietra in occasione dei tiri di Marusic, deviato, e Felipe Anderson. In questo secondo caso l'errore più grave però non è stato il non tuffo, ma il non aver accorciato sull'attaccante involato a rete chiudendogli lo specchio.

Si arriva così a ieri con Handanovic che con due errori ha permesso al Torino di pareggiare. Da analizzare soprattutto il primo errore, incomprensibile non solo per un portiere, ma per qualsiasi calciatore. Infatti Handanovic sul lancio di Iago Falque non esce, come si dovrebbe fare per ostacolare Belotti o ancora meglio intercettare il pallone alto (servirebbe però una facilità di corsa che Handanovic non ha), ma si posiziona nel punto in cui il pallone arriverebbe dopo il rimbalzo, senza appunto considerare la ovvia giocata del Gallo.

La papere su Belotti fa passare quasi in secondo piano il goffo intervento sul tiro di Meitè, nonostante la smorzatura di Vecino avrebbe dovuto permettere al portiere di respingere il tiro tuffandosi con più convinzione di quanto fatto.

Bilancio: negli ultimi 9 gol presi su azione, per sei volte non ha nemmeno provato l'intervento, in due occasioni è stato trafitto da tiri deboli e poi c'è il gol subito da Belotti.

Negli anni Handanovic si era imposto come uno dei portieri migliori in A, oltre che per i rigori parati, grazie alle sue doti atletiche che gli permettevano di coprire tanta porta facilmente, ma questi gol indicano che lo sloveno ha perso molta reattività ed è peggiorato anche in quello che era il suo punto di forza. Oltre a questo si sommano i soliti problemi in uscita. Anzi, il problema è uno solo: Handanovic non esce dalla porta. Questa allergia all'uscita deriva da scarsa potenza nelle gambe, un'incapacità di leggere l'azione, come nel caso del gol di Belotti, e una mal posta fiducia nelle sue abilità fra i pali che, come detto, non sono più quelle di un tempo.

Può una squadra come l'Inter che ha costruito una difesa su De Vrij e Skriniar, due tra i migliori interpreti del ruolo di centrale, affidarsi ancora ad un portiere che non vale più certi livelli? La risposta è no, ma l'inspiegabile rinnovo fino al 2021 e l'aver scelto come secondo portiere un onesto mestierante come Padelli non lasciano margine di manovra a Spalletti, ma in compenso lasciano tante perplessità ai tifosi nerazzurri.