Oggi ricorre il compleanno di uno dei personaggi più divisivi della storia del calcio moderno, da amare o odiare senza mezze misure: stiamo parlando di José Mário dos Santos Mourinho Félix, noto solamente come José Mourinho. Lo "Special One" o l'"Happy One" - come si è autonomamente ribattezzato al rientro in Inghilterra - compie oggi 55 anni e nel giorno del suo genetliaco vogliamo stilare una lista con le dieci partite più importanti che hanno segnato la carriera di questo che verrà ricordato come uno degli allenatori più segnanti della storia del calcio. Ça va sans dire che fuori da questa lista sono rimaste alcune partite altrettanto memorabili, ma in una carriera da 863 gare è quasi normale effettuare delle scelte dolorose.

Va, inoltre, aggiunto che la lista di seguito riportata non segue un ordine specifico, perché l'importanza delle partite è soggettiva: è dunque impossibile mettere in ordine di magnitudo questi incontri senza irritare l'animo di qualcuno e dunque ci limiteremo a elencarle e riviverle per iscritto.

1) CELTIC-PORTO 2-3 dts, 21 maggio 2003. Finale Coppa UEFA

Iniziamo da una gara poco ricordata dal grande pubblico, anche per via degli ormai tre lustri trascorsi da questo incontro. Siamo a Siviglia - un posto che con la Coppa UEFA/Europa League torna molto spesso - e un allenatore alla seconda stagione sulla panchina del club lusitano arriva a sfidare la squadra scozzese di Martin O'Neil, molto più esperto e composto da una rosa più esperta rispetto al club portoghese in cui, però, militano giocatori di talento eccelso come Deco, Carvalho e Maniche. Il Porto, in quella competizione aveva annichilito la Lazio di Mancini per 4-1 nella semifinale, ma il Celtic aveva avuto un cammino più arduo ed arrivava leggermente favorito. Qui il mondo conosce José Mourinho: Larsson regala due volte il vantaggio agli scozzesi, ma Derlei prima e Alenichev dopo raggiungono il pari portando la gara ai supplementari. Qui, grazie all'inferiorità numerica del Celtic a causa del rosso di Baldé, Mourinho sostituisce Nuno Capucho inserendo un altro attaccante come Marco Ferreira e a 5' dal termine trova con Derlei, di nuovo, il gol vittoria e il primo titolo europeo alla sua straordinaria carriera.

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2) PORTO - MANCHESTER UNITED 2-1, 25 febbraio 2004. Ottavi di finale di Champions League - andata

Alla storia è passata la corsa di Mourinho sul prato di Old Trafford al gol dei suoi, ma la vera partita memorabile è quella dell'andata: Sir Alex Ferguson può vantare una formazione con Van Nistelrooy, Scholes, Keane, Cristiano Ronaldo e Forlán, ma tutto questo non basta per avere la meglio sulla compagine portoghese, nonostante essere addirittura passati in vantaggio con il gol di Fortune. Mourinho mette in mostra il proprio meglio e la sua squadra non solo riesce a recuperare il risultato dopo solo un quarto d'ora, ma nel finale dell'incontro la vince anche grazie alla doppietta di Benni McCarthy. Questa fu la prima grande sorpresa di un torneo pieno di upset che si concluse proprio con la vittoria di Mourinho, già promesso al Chelsea. Ma si può dire che questa fu la partita che cambiò definitivamente la carriera dello Special One.

3) CHELSEA - EVERTON 1-0, 6 novembre 2004. Premier League 12^ giornata

Questa è una partita che nell'ottica collettiva può non essere molto conosciuta o molto ricordata, ma per la carriera a Londra di Mourinho questa partita è fondamentale. L'Arsenal - tornerà più avanti - primo in classifica pareggia in trasferta contro il Crystal Palace e il Chelsea, atteso dalla ben più ardua prova Everton vincendo potrebbe portarsi in vetta. La partita contro i Toffees rappresenta un punto focale perché potrebbe dare il primato agli uomini di Mourinho: la gara è molto dura, come quasi tutte quelle contro l'Everton di Moyes e viene decisa solo nel finale con un supergol di Arjen Robben. Da questo momento in poi il Chelsea manterrà la vetta della classifica e alla fine della stagione vincerà il suo secondo titolo della storia, il primo dopo 50 anni di digiuno.

4) CHELSEA - BARCELLONA 4-2, 8 marzo 2005. Ottavi di finale di Champions League - ritorno

Quell'anno Mourinho non concederà il bis in Champions League, ma si toglie una grandissima soddisfazione e un altro scalpo considerevole nella sua carriera dopo il Manchester United di Sir Alex Ferguson: il Barcellona di Rijkaard. I blaugrana avevano già iniziato il processo di costruzione che li avrebbe portati al titolo l'anno dopo e in quella squadra già militavano Xavi, Puyol, Deco, Ronaldinho ed Eto'o - un altro che tornerà più avanti - e avevano portato a casa l'andata con il risultato di 2-1. Al Chelsea serviva un'impresa perché pensare di non far segnare quel Barcellona era impensabile e allora bisognava batterlo con 2 gol di scarto necessariamente ed è qui che Mourinho tira fuori un altro capolavoro: dopo nemmeno 20' è già sul 3-0, shock collettivo. Poi il Barcellona grazie a un Ronaldinho versione extraterrestre si riporta sul 2-3 che avrebbe qualificato il club catalano. La partita va avanti, ma il Chelsea sembra aver subito il colpo, ma il destino dà una mano a José sotto forma di John Terry: al 75° minuto il capitano dei Blues incorna e infila alle spalle di Victor Valdes regalando un comeback impensabile e che aprirà l'epopea personale del portoghese contro il Barcellona.

5) MILAN - INTER 0-4, 28 agosto 2009. Serie A 2^ giornata

Una partita ben più nota al pubblico italiano. Mourinho aveva vinto il titolo l'anno prima, ma non aveva fatto nulla di eccezionale, nulla di memorabile: si era "limitato" a guidare col pilota automatico la squadra lasciata da Roberto Mancini. Serviva qualcosa affinché potesse dare un segnale alla sua storia all'Inter e il primo passo arriva quando, nel derby di agosto con una squadra profondamente riformata affronta il Milan e lo sconfigge per 4-0 imponendo una lezione tattica che ancora viene ammirata dai tecnici per movimenti con e senza palla e applicazione di gioco. Thiago Motta, Milito, Maicon e Stankovic appongono la propria firma su questo incontro scatenando il delirio nerazzurro e fanno scrivere una pagina memorabile nella carriera di Mourinho.

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6) DINAMO KIEV - INTER 1-2, 4 novembre 2009. Girone di Champions League, 5^ giornata

Proseguiamo sul filone Inter e arriviamo a quello che i più segnalano come il punto di svolta della stagione nerazzurra verso il Triplete e anche in quella personale di José Mourinho. I nerazzurri hanno bisogno di una vittoria, ma dopo solo 20 minuti Shevchenko, quasi a vendicare il Milan per l'affronto agostano, porta in vantaggio la Dinamo nel gelo di Kiev. Sembrano infrangersi qui le velleità dell'Inter, ma Mourinho all'intervallo stravolge la squadra con due cambi: Balotelli e Motta al posto di Chivu e Cambiasso e questi si riveleranno importantissimi. A dieci minuti dalla fine arriva il pari, ma all'Inter non basta e allora si tenta il tutto per tutto con i soli Lucio e Zanetti a difendere Julio Cesar e a un minuto dal 90° Sneijder trova il gol vittoria e la qualificazione per i nerazzurri. Mourinho ha cambiato di nuovo il corso della storia.

7) INTER - BARCELLONA 3-1, 20 aprile 2010. Semifinale di Champions League - andata

Il capolavoro di Mourinho. Questa rimarrà forse nella storia personale del portoghese come una delle gare meglio disputate da una delle sue squadre. Anche questa volta la gara non inizia al meglio per i nerazzurri con Pedro che porta in vantaggio i suoi, ma sarà solo una macchia in una partita trionfale: Sneijder, Maicon, Milito, ancora loro appongono le loro firme sulla partita e regalano la vittoria sugli invisibili blaugrana che venivano dal Triplete e aprirà le porte della finale di Madrid. La gara di ritorno per l'epica narrativa rimane più facilmente nella memoria collettiva, ma tatticamente l'andata fu un colpo di genio di Mourinho che riuscì ad imbrigliare Guardiola come altre poche volte riuscì a fare nella sua carriera.

8) BARCELLONA - REAL MADRID 1-2, 21 aprile 2012. La Liga 35^ giornata

Dicevamo che Mourinho ha sempre sofferto Guardiola e continua a soffrirlo particolarmente. Al primo anno sulla panchina del Real Madrid gli viene inflitta la Manita, l'infamante Manita e anche il secondo anno non inizia sotto i migliori degli auspici: lo Special One sembra aver perso l'elisir vincente. Nonostante questo riesce a mantenere il primato nella Liga 2011/12 sino alla trentacinquesima giornata, sino al Clasico, da disputare al Camp Nou. Mourinho deve vincere per non vedersi soffiare da sotto il naso il titolo e qui va in scena un altro capolavoro del tecnico di Setubal. Khedira apre il match, ma Sanchez (quello che ora gioca per lui) lo riprende e carica il Camp Nou verso la Remuntada, ma il fido Cristiano Ronaldo la chiude calmando gli animi del catino catalano. E regalando il titolo a Mourinho.

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9) CHELSEA - ARSENAL 6-0, 22 marzo 2014. Premier League 31^ giornata

Lo spezzatino della Premier regala uno scontro al vertice fra Chelsea e Arsenal, ma meglio ancora fra Mourinho e Wenger. Va detto che il City ha ancora tante partite da recuperare e alla fine vincerà il campionato, ma questa sfida fra il portoghese e il francese vale sempre tantissimo a livello personale. E questa è l'apoteosi della carriera di Mourinho: un 6-0 netto inflitto al più grande rivale alla sua 1000^ partita in Premier league. Un'onta di cui Mourinho si fregia tuttora, anche se non lo ammetterà mai. Eto'o, Schürrle, Hazard, Oscar per due volte e Salah asfaltano i Gunners in dieci dal 15° (quando già il risultato era sul 2-0) e segnano un'altra pagina memorabile nella pagina del portoghese.

10) MANCHESTER UNITED - SOUTHAMPTON 3-2, 26 febbraio 2017, Finale di EFL Cup

Ogni primo titolo è speciale nella carriera di un allenatore, ma Mourinho - sebbene non lo ammetterà mai -, porterà sempre nel cuore il primo titolo sulla panchina del Manchester United, specialmente se arriva in extremis, grazie ad un tuo pretoriano come Zlatan Ibrahimovic. Proprio Ibra e Lingard incanalano sui binari giusti, ma Gabbiadini prova a rovinare la festa con una doppietta quantomeno inaspettata. Ma ecco che arriva Super Zlatan a sistemare tutto a 3' dal termine regalando la prima gioia sulla panchina dei Red Devils per Mourinho in una partita che difficilmente scorderà.

Parabéns, José (Getty Images)

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